Emre Can al Borussia Dortmund, maxi plusvalenza per la Juve: tutte le cifre

Il sostituto del tedesco arriverà a giugno, quando i dirigenti bianconeri faranno di tutto per riprendere Pogba
Emre Can al Borussia Dortmund, maxi plusvalenza per la Juve: tutte le cifre

TORINO - Emre Ciao. Juventus e Borussia Dortmund, dopo un’altra giornata di trattative frenetiche, hanno trovato un accordo last minute. Operazione da 30 milioni e tutti contenti. Il dg juventino Fabio Paratici, a conti fatti, ha spuntato la cifra richiesta e una maxi plusvalenza. Il Borussia Dortmund, dopo il colpaccio Erling Haaland (già 5 gol in due partite), ha colto un’altra occasione di alto profilo per rinforzarsi. E Emre Can, dopo cinque mesi ai margini, ritroverà in un colpo solo sorriso, posto fisso e Champions League, tutti aspetti prioritari per non perdere il prossimo Europeo con la Germania. Juventus e Borussia Dortmund, dopo aver trovato un’intesa sulla cifra complessiva, hanno limato gli ultimi dettagli. Emre Can si trasferisce a Dortmund in prestito oneroso (1 milione), ma il riscatto (fissato in 25 milioni, pagabili in tre esercizi) diverrà obbligatorio a giugno. Concordati anche 3 milioni legati ai bonus. 

La rottura

Emre Can ha deciso di cambiare aria in autunno. Incassata la botta per l’esclusione dalla lista Champions, il tedesco ha capito che anche in campionato gli spazi per lui sarebbero stati limitatissimi. Esattamente come gli avevano cercato di far capire in agosto la dirigenza e Maurizio Sarri. Persi cinque mesi, nei quali ha giocato appena 279 minuti, Emre Can non ha voluto correre il rischio di compromette l’intera stagione e Euro 2020. Così, nonostante il lunghissimo corteggiamento bianconero durato almeno due anni tra il 2017 e il 2018, l’avventura torinese del mediano di origini turche si conclude dopo appena un anno e mezzo, 45 presenze, 4 gol e due trofei (scudetto e supercoppa). Ma più che per i numeri, Emre verrà ricordato dai tifosi per la prestazione mostruosa contro l’Atletico Madrid.

Paratici: doppio affare

Sembra passato un secolo da quel 12 marzo. Se lo spessore di Emre Can non è in dubbio - ed è il motivo per cui la Juventus fino all’ultimo non lo ha voluto svendere - altrettanto chiaro, in questi mesi, è risultato lo scarso feeling tecnico tra il tedesco e il gioco di Sarri. Così Paratici, dopo essere stato molto abile nell’ingaggiarlo a parametro zero nel 2018 battendo la concorrenza delle big europee (Psg, Real Madrid e Bayern), si è rivelato altrettanto bravo nel risolvere una situazione divenuta tutt’altro che facile. È più complicato vendere che comprare, per i top club. E Emre Can, tra prestito, riscatto e bonus, garantirà un incasso da 30 milioni. E saranno tutti di plusvalenza. Una cifra importante per un giocatore finito in fondo alle gerarchie di Sarri. L’addio di Emre Can segue quello di Mario Mandzukic, trasferitosi in Qatar a inizio mese. Due tagli alla rosa e al monte stipendi. Paratici ha completato con successo il mosaico estivo delle cessioni. Già, perché Mattia Perin, che in agosto era infortunato, è stato prestato al Genoa. Discorso analogo per Marko Pjaca, diretto all’Anderlecht.

Spazio per Pogba

Sfoltita la rosa, salutati gli scontenti e ingaggiato un talento per il futuro (Kulusevski), alla Continassa - in accordo con Sarri - sono orientati a non sostituire il tedesco con una toppa. A meno di colpi di scena, il nuovo centrocampista arriverà soltanto in estate. E tutti gli sforzi della Juventus saranno concentrati per riportare in bianconero Paul Pogba, sempre più in rotta con il Manchester United. Se Mino Raiola ha invitato i tifosi juventini a sognare, a Old Trafford hanno appena investito 80 milioni per l’ex Novara, Udinese, Samp e Sporting Bruno Fernandes. E il principio dell’uno entra e uno esce vale per tutti, anche per i super ricchi della Premier.

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