Pagina 3 | Juve, Sarri: "La squadra non sta stravolgendo la mia filosofia"

TORINO - Vigilia di Spal-Juventus e vigilia di un ciclo fondamentale per i bianconeri. Pronti ad affrontarlo, è convinto Maurizio Sarri, che però pensa solo alla prima tappa: «Ora della serie di partite non ci interessa nulla, ci interessa Ferrara. La sensazione è che ci arriviamo in crescita, dopo un periodo un po’ più complicato. Pensiamo a Ferrara, sapendo che è un periodo importante, ma non decisivo: decisive sono solo le partite di ritorno a eliminazione diretta e le ultime tre di campionato. La filosofia deve essere attaccare partita per partita. La testa deve essere solo alla Spal e stop».

Organizzazione

A proposito di filosofia, Sarri è tornato anche su quanto detto dopo la vittoria sul Brescia e l’impossibilità di rivedere l’oragnizzazione del suo Napoli nella Juve: «Ho la stessa cosa che avevo detto alla presentazione. Non sto assolutamente stravolgendo la mia idea di gioco, la filosofia resta la stessa. Ma ci sono giocatori spiccatamente individualisti che fanno la differenza e vanno messi nella condizione di farla con la squadra organizzata di conseguenza, senza abbandonare la propria filosofia di gioco. Se non lo facessi sarei accusato di essere integralista e giustamente. Sarrismo e Sacchismo sono etichette che valgono quasi zero: il Milan di Sacchi era un grande collettivo, ma con dentro un paio di giocatori individualisti. Che poi erano quelli che facevano la differenza».

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Chiellini caldo

Tornando alla Spal, dopo l’esordio contro il Brescia potrebbe arrivare anche il ritorno in campo dal primo minuto per Chiellini: «Giorgio stava piuttosto bene, gli manca l’ultimo passo, che si fa in partita più che in allenamento. Valuteremo insieme dopo l’allenamento di oggi. Su Buffon non so ancora, parleremo con Filippi dopo l’allenamento. Anche su Khedira dobbiamo valutare. E’ un po’ più indietro rispetto a Giorgio perché l’intervento lo ha avuto dopo, c’è solo da scegliere se portarlo a Ferrara o lasciarlo lavorare per tornare al meglio. Valuteremo con i preparatori». Chi sta bene è Bernardeschi, che potrebbe tornare a giocare in avanti dando un turno di riposo al preziosissimo Cuadrado: «Bernardeschi sta piuttosto bene, sono 3-4 giorni che è in gruppo ed è in condizioni di giocare anche se non ha 90'. Purtroppo per vicissitudini di organico è stato sballottato da una posizione all’altra, con più continuità avrebbe fatto meglio, ma gli va dato atto di aver dato sempre la massima disponibilità. Di Cuadrado sono contento a prescindere dalla posizione. Da terzino ha fatto miglioramenti enormi individuali e tattici. Per necessità è tornato in attacco e lo ha fatto molto bene. Sentirsi meriti sarebbe presunzione: Cuadrado è forte, stop». Ultimi dubbi sui due acciaccati degli ultimi giorni, Pjanic e Higuain, e una certezza riguardo alle diffide (Cuadrado, De Ligt e Dybala): «Non valuterò le diffide. Sono calcoli che ho visto saltare in aria troppo spesso. Pjanic sta piuttosto bene, ieri ha svolto un allenamento sostanzioso anche se non in gruppo. Gonzalo ha ancora un po’ di mal di schiena, dei due è il più indietro». E sulle condizioni fisiche qualche ragionamento legato ai prossimi impegni Sarri dovrà farlo, al contrario di Simone Inzaghi: «Per la Lazio giocare qualche partita in meno può essere un vantaggio sulla carta, ma poi bisogna vedere come ci si arriva in campo».

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Modulo e Spal 

In campo domani la Juve ci arriverà quasi certamente con il 4-3-3, ma il 4-3-1-2 non è accantonato per sempre, spiega Sarri: «Il modulo si adatterà alla disponibilità dei giocatori. Non ci cambia moltissimo perché a livello difensivo invece di rientrare il trequartista rientra un attaccante esterno. Cambia più a livello offensivo perché ci sono giocatori più bravi a dare ampiezza come Cuadrado e altri più bravi a giocare dentro». Chi ha cambiato, invece, è la Spal, alla seconda partita con Di Biagio in panchina: «Con Di Biagio ha giocato solo una partita. Ho visto che c’è stato uno stravolgimento del modulo dopo anni, passando dal 3-5-2 a una difesa a quattro, ma di sicuro è una partita difficile. E la Juventus lo sa benissimo perché negli ultimi anni è sempre stata una partita complicata e la Spal si gioca possibilità di salvezza».

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Modulo e Spal 

In campo domani la Juve ci arriverà quasi certamente con il 4-3-3, ma il 4-3-1-2 non è accantonato per sempre, spiega Sarri: «Il modulo si adatterà alla disponibilità dei giocatori. Non ci cambia moltissimo perché a livello difensivo invece di rientrare il trequartista rientra un attaccante esterno. Cambia più a livello offensivo perché ci sono giocatori più bravi a dare ampiezza come Cuadrado e altri più bravi a giocare dentro». Chi ha cambiato, invece, è la Spal, alla seconda partita con Di Biagio in panchina: «Con Di Biagio ha giocato solo una partita. Ho visto che c’è stato uno stravolgimento del modulo dopo anni, passando dal 3-5-2 a una difesa a quattro, ma di sicuro è una partita difficile. E la Juventus lo sa benissimo perché negli ultimi anni è sempre stata una partita complicata e la Spal si gioca possibilità di salvezza».

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