Juve, i pro e i contro del rinvio del derby d'Italia

Lo stop consentirà di smaltire le scorie fisiche e mentali di Lione e recuperare Khedira e Douglas Costa
Juve, i pro e i contro del rinvio del derby d'Italia© www.imagephotoagency.it

TORINO - Del perché e come si sia giunti al rinvio di cinque partite della 26ª giornata avete letto. E del fatto che la salute pubblica sia la cosa più importante non c’è bisogno di discutere. Scendendo sul piano calcistico, è chiaro che il provvedimento avrà il suo impatto sulle squadre coinvolte, con pro e contro.

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Tifosi

In chiave bianconera il primo lato positivo è evidente: giocare una partita, per giunta importante come quella contro l’Inter, senza il supporto dei tifosi sarebbe stato un indubbio svantaggio per la squadra di Maurizio Sarri, che di 17 partite giocate all’Allianz Stadium in questa stagione ne ha vinte 16 e pareggiata 1. Un handicap che il rinvio cancella, o almeno così si spera: auspicandosi che il 13 maggio, data scelta per i recuperi, il problema del coronavirus sia già stato risolto da un pezzo. Se così sarà, la Juventus affronterà l’Inter con la spinta di tutto lo stadio, che negli ultimi tempi non è caldissimo e ogni tanto mugugna, ma per la sfida più sentita sarà ribollente.

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Energie

Un’altra ricaduta che farà piacere a Sarri è la possibilità di ricaricare le batterie fisiche e mentali e programmare meglio il lavoro. Nonostante il finale in crescendo, il brutto ko di Lione potrebbe aver lasciato qualche scoria nelle teste bianconere, che sarà più facile smaltire in una settimana di quanto lo sarebbe stato in tre giorni. È vero che la sconfitta avrebbe anche potuto dare una carica in più, alimentata dalla voglia di riscatto immediato, ma dopo la caduta del Groupama Stadium il clima avrebbe rischiato di farsi pesante in caso di un vantaggio dell’Inter e più che mai in caso di una vittoria nerazzurra. E probabilmente anche in caso di un pareggio. Chiaro che tutto questo è rimandato a mercoledì e a Juventus-Milan di Coppa Italia, ma come detto i bianconeri avranno il tempo per concentrarsi al meglio. Tempo che sarà ovviamente utile anche sotto l’aspetto fisico, dal momento che la squadra potrà recuperare la fatica fatta a Lione e non spenderà energie oggi, programmando al meglio il doppio impegno di mercoledì in Coppa Italia contro il Milan e di domenica in campionato a Bologna.

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Acciaccati

L’altro fattore pro Juve del rinvio della sfida con l’Inter è quello legato al recupero degli infortunati. A Lione Sarri aveva già potuto portare tutti i giocatori della rosa con l’eccezione di Demiral, ma Khedira e Douglas Costa, alla prima convocazione, erano finiti in tribuna, assieme a Chiellini che doveva recuperare dopo il ritorno tra i titolari in casa della Spal. Il capitano avrebbe probabilmente giocato dall’inizio con l’Inter e ora Sarri sceglierà se impiegarlo con il Milan o il Bologna, mentre il tedesco e il brasiliano avranno qualche giorno in più per recuperare al meglio.

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Calendario e Lazio

Il rinvio di Juventus-Inter ha però anche dei lati negativi, dal punto di vista bianconero. Il primo è sempre legato alle energie: perché se è vero che lo spostamento del derby d’Italia al 13 maggio permetterà di risparmiarne un po’ oggi, è vero anche che andrà a intasare un finale di stagione che il mondo juventino si augura intensissimo. Se Cristiano Ronaldo e compagni dovessero arrivare in fondo a tutte le competizioni, dal derby del 4 aprile all’ultima giornata di campionato del 24 maggio giocherebbero sempre ogni tre giorni: 15 partite in meno di due mesi. L’altro impatto negativo che il rinvio della partita con l’Inter potrebbe avere sulla squadra di Maurizio Sarri è legato alla classifica, che da ieri vede la Lazio in testa grazie alla partita in più. Una situazione che verosimilmente non creerà né problemi né ansie a una squadra esperta come quella bianconera, ma potrebbe galvanizzare ancora di più l’ambiente biancoceleste. E gli uomini di Simone Inzaghi stanno già volando sulle ali di entusiasmo e convinzione. La Juve dovrà quanto meno restare loro attaccata.

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TORINO - Del perché e come si sia giunti al rinvio di cinque partite della 26ª giornata avete letto. E del fatto che la salute pubblica sia la cosa più importante non c’è bisogno di discutere. Scendendo sul piano calcistico, è chiaro che il provvedimento avrà il suo impatto sulle squadre coinvolte, con pro e contro.

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