De Ligt è il punto fisso: “Chiellini e Bonucci, maestri”

Tocca all’olandese reggere la difesa fino a fine stagione: “Quando mi sono infortunato Sarri mi ha detto di calmarmi: aveva bisogno di me al top più avanti”
De Ligt è il punto fisso: “Chiellini e Bonucci, maestri”© Marco Canoniero

TORINO - Al centro della difesa. Perché è quella, nel concreto, la posizione in campo di Matthijs De Ligt. Ma anche perché, in termini più astratti, si fonda innanzitutto sul 20enne olandese la retroguardia della Juventus. Quella di oggi come quella di domani. L'esborso per acquistarlo dall'Ajax in estate è stato di quelli importanti anche in virtù della prospettiva del colpo, messo a segno beffando l'agguerrita ed attrezzata concorrenza: una lungimiranza nell'operazione sulla cui bontà, dopo un periodo iniziale di ambientamento, ha garantito anche lo stesso centrale classe 1999 a colpi di ottime prestazioni. Come quella sfornata mercoledì scorso a Lione, raggio di luce in una notte altrimenti cupa per i bianconeri. Un punto di partenza, all'albeggiare della fase decisiva della stagione, fissato sul palcoscenico più importante. A ribadire la propria candidatura, oltre che in quella di domani, anche e soprattutto nella difesa di oggi. Quella che, da qui al termine della stagione, difficilmente farà a meno dell'olandese.

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Con capitan Giorgio Chiellini che dovrà dosare il proprio rientro dopo sette mesi di inattività per la rottura del crociato, con Leonardo Bonucci che ha manifestato qualche comprensibile segnale di stanchezza dopo aver tirato a lungo la carretta. E con un Daniele Rugani lontano nelle gerarchie pur del suo mentore Maurizio Sarri, che a sua volta dovrà fare a meno dell'infortunato Merih Demiral fino alla prossima stagione. Uno scenario, appunto, che impone a De Ligt di prendersi la ribalta al centro della difesa fin d'ora. Prospettiva che non spaventa di certo il roccioso 20enne di Leiderdorp. Sul cui futuro ha scommesso anche Louis Van Gaal, uno che di Ajax e di Olanda se ne intende. E di Barcellona, cui ha tirato sonoramente le orecchie per essersi fatto sfuggire il giocatore, anche. «Se c'era un club che la scorsa estate avrebbe dovuto comprare De Ligt, questo per certo era proprio il Barcellona - ha confidato all'emittente catalana TV3 -. I blaugrana oggi avrebbero bisogno più di uno come lui che di uno come De Jong».

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TORINO - Al centro della difesa. Perché è quella, nel concreto, la posizione in campo di Matthijs De Ligt. Ma anche perché, in termini più astratti, si fonda innanzitutto sul 20enne olandese la retroguardia della Juventus. Quella di oggi come quella di domani. L'esborso per acquistarlo dall'Ajax in estate è stato di quelli importanti anche in virtù della prospettiva del colpo, messo a segno beffando l'agguerrita ed attrezzata concorrenza: una lungimiranza nell'operazione sulla cui bontà, dopo un periodo iniziale di ambientamento, ha garantito anche lo stesso centrale classe 1999 a colpi di ottime prestazioni. Come quella sfornata mercoledì scorso a Lione, raggio di luce in una notte altrimenti cupa per i bianconeri. Un punto di partenza, all'albeggiare della fase decisiva della stagione, fissato sul palcoscenico più importante. A ribadire la propria candidatura, oltre che in quella di domani, anche e soprattutto nella difesa di oggi. Quella che, da qui al termine della stagione, difficilmente farà a meno dell'olandese.

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