Juve, Buffon: “Ho simpatizzato per l’Inter. Non penso ancora al ritiro”

Il portiere bianconero ha risposto alle domande dei tifosi nel nuovo format del canale tematico della società: “Trapattoni era il mio idolo, quando è andato in nerazzurro ho tentennato. Sto bene, ecco perché non smetto di giocare”
Buffon© /Agenzia Aldo Liverani S.a.s.

TORINO - “In questo momento non sto male, l’essere umano si abitua facilmente alle situazioni nuove. Dopo i primi giorni con moglie e figli ho trovato i miei spazi e ci sto bene”. Gigi Buffon ospite di ‘A casa con la Juve' insieme al cantante Bugo. Il portierone bianconero ha raccontato i giorni di quarantena lontano dal campo: “In cucina me la cavo, le penne al sugo e tonno sono il mio piatto forte”. Il discorso si sposta ben presto sul lato calcistico: “Il ritorno alla Juve è stato naturale - ha detto SuperGigi rispondendo alla domanda di un tifoso -. A Parigi ho passato un anno bellissimo, probabilmente mi ci voleva per disintossicarmi. I contatti con il presidente, Paratici e i compagni di squadra ci sono sempre stati. Ho fatto una stagione dall’esterno senza mai tagliare il cordone ombelicale”.

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Buffon: “Simpatizzavo per l’Inter”

Vi dico che da bimbo il mio excursus da tifoso è stato particolare: da 4-5-6 anni ero super juventino e mi ero innamorato di Trapattoni perché fischiava. Tifavo la Juve ma vedevo in Trapattoni il mio idolo. Quando lui è andato all'Inter ho tentennato simpatizzando anche un po' per l'Inter - ha rivelato Buffon -. Poi da lì sono ritornato e ho cominciato a tifare le squadre di provincia: Pescara, Como, Avellino. Poi a 12 anni il Genoa mi ha trascinato in questa vita da tifoso interessato. Poi tutto questo alla fine ti fa capire quanto da bambino siano importanti le figure, il mio idolo era Trapattoni.

Buffon: “Non smetto perché sto bene”

"L'altro giorno facevo una riflessione con una persona: io non smetto perché prima di tutto mi sento bene, ma anche per aver rispetto dei sogni di Gigi bimbo. Io quando avevo 6-7 anni e qualcuno mi avesse detto che sarei diventato il portiere di una squadra anche solo di Serie C avrei pianto. Devo avere rispetto di quel bimbo perché a quell'età si fanno i pensieri più puliti e io devo avere rispetto di quel bimbo”.

Coronavirus, Buffon: “Restiamo a casa”

"Rispetto ad altri son facilitato, anche per la situazione economica. Se non lavoro, vado avanti in maniera agiata. Poi ho una casa con un giardino, tutto fa sì che a casa non si stia così male. Chi vive in città, in un appartamento si fa più complicato. Ma lo scopo e il rispetto nei confronti degli altri è talmente grande che bisogna seguire tutte le direttive che arrivano. Da questa situazione, da quelle più complicate, arrivano delle chiavi di lettura molto belle. Ci sta unendo come popolo, questo. Ho aperto la finestra e anche a Torino ho respirato un'aria bellissima, finalmente. È bello vivere in una dimensione diversa, siamo abituati a non pensare e a bruciare tempo dietro a lavoro, interessi. Avere tanto tempo non è qualcosa a cui siamo abituati, se ci si suddivide bene la giornata ne esce cresciuto".

Buffon e…l’adrenalina

L’adrenalina è quell'energia, l'insensatezza, che ti fa fare cose a cui non pensi e che non dovresti fare. Come in Juve-Inter, fa gol Dybala e il voler essere protagonista e condividere, sei lì che ti abbracci e ti esponi a dei rischi. Non ci pensi, però. Non c'è niente di più bello di vivere determinate emozioni, anche a costo di pagar dazio".

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