"Sarri tra fumo e partite. Sarà la sua Juve"

Il fedelissimo Croce svela il suo tecnico: "Mi ha stupito per come si è adattato. Ma la sua mano si vede e si vedrà molto di più in futuro"
"Sarri tra fumo e partite. Sarà la sua Juve"© LaPresse

Se ci fosse un corso di Sarrismo, Daniele Croce sarebbe uno dei docenti, laureatosi in cinque stagioni (più spezzoni di altre due) passate a correre agli ordini del tecnico bianconero, salendo dalla Serie C alla A. Lottando per la propria squadra e tifando per... la Juventus. Di lottare sul campo ha smesso a giugno: «Ho fatto il primo corso a Coverciano ad agosto, poi sono stato un po’ in giro ad aggiornarmi, ma senza nulla di specifico. E ovviamente ora sono chiuso in casa, a Empoli: adesso serve tenere botta, facendo più sforzi possibile per restare a casa e uscire il prima possibile dall’emergenza».

Sarri come starà passando la quarantena?
«Fumo e partite. Ne starà guardando miliardi».

Nei suoi giri è stato anche da lui?
«Sì, sono stato a Torino tra il Lione e l’Inter. Ci siamo presi un caffè e siamo stati insieme una mezzoretta, non di più perché aveva da fare e non volevo rubargli tempo prezioso».

Come l’ha trovato?
«Carico e voglioso di far bene contro i nerazzurri. Il momento non era il migliore, perché dopo la sconfitta di Lione c’erano state critiche, ma ho visto in lui una voglia immensa di rifarsi con l’Inter e nelle partite di ritorno con Lione e Milan. Era bello carico davvero».

In generale che ne pensa della stagione bianconera? Sarri l’ha sorpresa in qualcosa?
«Mi ha sorpreso quanto si è adattato a una squadra dalle caratteristiche diverse rispetto a quelle con cui aveva lavorato. La stagione è positiva, anche se con un po’ di alti e bassi. Ma conoscendo Sarri so che può fare ancora tanto di più e spero che avrà la possibilità di far vedere tutto il potenziale della squadra e il suo».

Si è discusso molto su quanto si veda la sua impronta.
«Io la mano di Sarri la vedo. Certo non si vede giocare la Juventus come il Napoli, per quello servirà tempo e magari qualche cambiamento. Ora sta lavorando per ottenere il gioco che vuole ma anche i risultati, che sono la prima cosa che conta. Però la ricerca del possesso palla, del fraseggio come mezzo per arrivare alla zona offensiva, dove lascia grande libertà ai talenti, l’importanza del vertice basso di centrocampo... queste sono tutte caratteristiche tipiche di Sarri. Come ha detto in diverse interviste sta cercando di velocizzare tutto e questo è un aspetto che favorirebbe il cosiddetto “bel gioco” in stile Napoli, tutti passaggi veloci a uno, due tocchi. Un po’ come il gol di Higuain all’Inter all’andata. Penso che ci stia lavorando tanto. Anche in fase difensiva si nota la volontà di stare alti e guardare la palla anziché l'uomo».

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