TORINO - Lo stop del calcio ha interrotto la lunga corsa di Adrien Rabiot, iniziata il 24 agosto con la prima mezz’ora in campo con la maglia della Juventus. Quella del francese è stata una maratona, fatta anche di ostacoli e di fatiche, prima di trovare la condizione fisica (arrivava da quasi una stagione di inattività) e l’intesa con i compagni che gli hanno permesso, da metà dicembre in poi, di dare continuità alla sua presenza in campo e ai suoi miglioramenti. Gli insegnamenti di Maurizio Sarri sono stati fondamentali per plasmare il centrocampista ex Psg e far crescere il suo peso in termini di passaggi e dribbling riusciti nella linea mediana e di duelli vinti. Su un punto però il tecnico bianconero deve ancora lavorare molto: il tiro e i gol, visto che il francese finora si è proposto poco e non ha ancora segnato né piazzato un assist vincente, a differenza di molti suoi compagni di reparto.
Numeri Stagionali
Aaron Ramsey 4 gol, Miralem Pjanic 3, una rete a testa per Blaise Matuidi, Rodrigo Bentancur e Federico Bernardeschi: all’appello, alla voce marcatori, mancano soltanto tre centrocampisti, vale a dire Rabiot, Sami Khedira ed Emre Can. I due tedeschi però sono fuori concorso visto che il primo è fermo da inizio dicembre e il secondo è stato ceduto nel mercato di gennaio. E’ dunque il francese a essere l’anomalia, come dimostra il conteggio dei tiri, appena 10 di cui 3 in porta (dati Opta): facendo un paragone con Ramsey, che ha lo stesso numero di presenze di Rabiot (24) anche se un minutaggio inferiore (1.097 contro 1.548), il gallese è andato al tiro ben 27 volte, 10 delle quali centrando la porta. [...]
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