Juve, Sarri rivoluziona tutto e studia anche i riposi

Un occhio di riguardo sarà per i giorni liberi: non potrà darne alla squadra, ma ci saranno turni per i singoli
Juve, Sarri rivoluziona tutto e studia anche i riposi© Juventus FC via Getty Images

Maurizio Sarri sta studiando tutto. Organizzatore maniacale, non trascura neppure i dettagli dei due mesi e mezzo furiosi che aspettano lui e la Juventus. Si giocherà senza soluzione di continuità e, soprattutto, si disputeranno le partite che decidono la stagione e l’esito della sua prima stagione in bianconero. E dall’alto della sua esperienza, Sarri sa che i riposi saranno un fattore determinante nel mese e mezzo di campionato e nel mese di Champions League (che riprenderà il 7 agosto con la partita casalinga contro il Lione e che, lui spera, finirà il 29 dello stesso mese con la finale che sarebbe programmata a Istanbul, ma non ci sono più certezze a riguardo). Dato il programma non sarà praticamente possibile dare un riposo a tutta la squadra in contemporanea, come per esempio è accaduto ieri e come potrebbe ancora accadere domenica prossima. Fra una partita e l’altra ci saranno al massimo tre giorni. Il che significa che nel giorno successivo alla gara chi ha giocato più minuti di dedicherà a un lavoro di scarico, mentre gli altri svolgeranno un allenamento più intenso. Poi ci sarà l’occasione per un allenamento che si può definire quasi normale e poi sarà di nuovo vigilia, con la seduta di rifinitura. Difficile trovare le condizioni per mandare tutti al mare per un giorno. Ma impossibile pensare di non concedere un po’ di riposo, anche mentale, in un tour de force di questo genere. Quindi i riposi verranno assegnati singolarmente, seguendo anche la logica dei numeri, quelli che escono dai test effettuati quotidianamente sui campi della Continassa.

I più stanchi, insomma, potranno godere del giorno di riposo, anche per scongiurare infortuni, chi è meno stressato ne godrà più avanti, in modo che nessuno risulti privilegiato, ma nemmeno si perdano preziose giornate di lavoro al Juventus Training Center. Riposi a scacchiera, dunque, e praticamente zero lavoro tattico da quando si inizierà a giocare. Proprio perché non ci sarà tempo materiale per una seduta a imparare nuovi schemi.

Qua e là, Sarri potrà ritagliare qualche momento, ma il ritmo frenetico imposto dal calendario trasformerà, tutt’al più, le partite in esperimenti. E’ per questo che da quando ha avuto a disposizione la squadra, Sarri sta portando avanti una full immersion di tattica. In fondo, per lui, è una situazione inedita con la Juventus: tre settimane di lavoro continuo sul campo, senza interruzioni dovute a partite, amichevoli o tournée in giro per il mondo, non le ha mai avute. In pratica si tratta di un ritiro vecchio stile, solo senza le Dolomiti a fare da sfondo, ma con la possibilità di svolgere un lavoro atletico (necessario a scrostare la ruggine della pausa Covid) e un approfondito lavoro tattico. Un’occasione che Sarri non si è lasciato sfuggire, inventando esercitazioni e proponendo un menù piuttosto ricco, anche quando non tutta la squadra era a disposizione e poteva allenare piccoli gruppi di giocatori. Chissà se si potranno apprezzare i risultati subito, nelle partite della ripresa. Certo per il tecnico toscano è una stagione davvero sfortunata sotto questo profilo.

Durante l’estate, al rientro dal tour asiatico, dove era riuscito a fare ben poco per ovvie ragioni, ha dovuto saltare tutta la seconda parte della preparazione per via della grave polmonite che lo aveva colpito. Poi, proprio quando la squadra stava prendendo il volo (vedi la positivissima prestazione collettiva contro l’Inter) un virus che provoca proprio la polmonite ha fermato il mondo, Juventus compresa. Va detto che Sarri non è uno che si arrende e non sarà certo la mascherina a fermare la sua smania di vincere

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