Cristiano Ronaldo, rabbia e lavoro per risollevare la Juve

Mercoledì era tra i più delusi, ora cerca la rivincita nell’unico modo che conosce: allenandosi ancora di più
Cristiano Ronaldo, rabbia e lavoro per risollevare la Juve© www.imagephotoagency.it

TORINO - Perdere non piace a nessuno. Perdere una finale meno che mai. Perderne due di seguito per la prima volta, avendone giocate 31, deve bruciare parecchio, specialmente a uno come Cristiano Ronaldo, che anche sulla competitività, oltre che sui doni di madre natura, ha costruito una carriera già leggendaria. L’ha costruita, però, anche sull’equilibrio, senza il quale non si resiste a pressioni come quelle di chi ha addosso gli occhi del mondo ogni volta che gioca, senza il quale non si superano diventando più forte di prima annate in cui il Barcellona di Messi e Guardiola ti arriva sempre davanti, fino a pareggiare il conto dei Palloni d’Oro con il rivale (poi riportatosi avanti 6-5 con l’ultimo trionfo) e a vincere una Champions in più. Ronaldo c’è riuscito lavorando in modo maniacale e spingendo sempre più avanti i propri limiti e così è deciso a superare la delusione mai provata prima di uscire due volte sconfitto mentre a bordo campo c’era un trofeo: la Coppa Italia mercoledì sera all’Olimpico, la Supercoppa italiana il 22 dicembre a Riad. [...]

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