Juve, da Rabiot a Bernardeschi: i sostituti sono in difficoltà

Nessuno ha inciso nelle due partite di Coppa Italia. E il mercato è solo una delle cause
Juve, da Rabiot a Bernardeschi: i sostituti sono in difficoltà© Juventus FC via Getty Images

TORINO - Mettiamola così, provando a sdrammatizzare: non hanno ricominciato benissimo, potevano fare molto meglio. Loro sono i giocatori subentranti che nelle due partite giocate dalla Juventus dopo la ripresa ufficiale dei lavori non hanno particolarmente inciso: né a livello di prestazione individuale, né sul risultato magari condizionato da un unico guizzo determinante. Niente, nulla, neppure un abbozzo di reazione. Da una schiera non così ampia escludiamo Aaron Ramsey, in campo nel corso dei sette minuti finali della partita di mercoledì contro il Napoli e comunque realizzatore di uno dei due rigori segnati dai bianconeri a Roma, con il match di Bologna nel mirino: raccontano che il gallese possa giocare ed è noto quanto sarebbe alta la sua incidenza sulle vittorie della Juve se i muscoli reggessero. Piuttosto è il caso di insistere su Adrien Rabiot e Federico Bernardeschi, oltre a Danilo il cui impatto sulla finale di Coppa è stato assolutamente rivedibile: a partita in corso e nella lotteria conclusiva, con tanto di rigore calciato nella curva vuota dell’Olimpico.

Dicevano - e dicono ancora - che la panchina extralarge della Juventus alla lunga farà la differenza in campionato, tanto più se la Champions sarà un pensiero primario solamente da agosto e pur nel vortice di impegni ravvicinati con la possibilità di effettuare cinque sostituzioni, il che garantirebbe a Maurizio Sarri l’opportunità di sfruttare l’enorme potenziale a suo piacimento. Per quanto visto finora, al netto delle indubbie responsabilità dell’allenatore (che non rifarà mai più tre cambi in contemporanea come contro il Milan e mentalmente è chiamato a ricaricare i suoi da subito), non è che i sostituti abbiano combinato granché per far cambiare idea al tecnico. Dei quattro cambi inseriti venerdì 12 contro il Milan (ridotto in dieci uomini, per altro) in semifinale di Coppa Italia si sono salvati in due: Juan Cuadrado, entrato nel finale e protagonista di un paio di spunti frizzantini, e Sami Khedira al rientro dopo sei mesi e mezzo, con Bernardeschi appena sufficiente più per la sensazione - mai soddisfatta in verità - di poter fare la differenza con una giocata delle sue. Anzi, Sarri è stato beccato dalle telecamere intento a redarguire l’azzurro, reo di non occupare una posizione precisa.

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