Sarri: "Quanto litigo con Higuain! Allungo Scudetto? Vietato rilassarsi"

Il tecnico della Juve: "Il Milan ci ha sempre creato difficoltà in questa stagione, occhio"
Sarri: "Quanto litigo con Higuain! Allungo Scudetto? Vietato rilassarsi"© www.imagephotoagency.it

TORINO - Vigilia di Milan-Juventus, altra tappa da non mancare per i bianconeri nella corsa al nono scudetto consecutivo. Maurizio Sarri presenta così la partita di San Siro: «Sarà difficile, il Milan ci ha sempre creato difficoltà in questa stagione e poi ora è in grandissima condizione fisica e mentale. Hanno giocato le ultime partite su grandi livelli. Affrontarli ora è complicato. L'allungo in classifica su Lazio e Inter? Non dovrebbe creare rilassamenti. Questo è un periodo un po' così, in cui sbagliare un tratto di partita può essere estremamente facile. Nessuna delle squadre che ho visto sembra in grande condizione fisica. E quindi l'aspetto mentale è determinante, ma giocando ogni tre giorni è tutto molto delicato. I risultati non scontati in questo periodo possono venir fuori con grande facilità. Io ho sempre detto ai ragazzi che sarà un mese durissimo, in cui ci saranno momenti in cui tutto sembrerà più facile e altri in cui tutto sembrerà più difficile. Noi dobbiamo solo continuare così, non ci interessano i prossimi avversari oltre il Milan».

SENZA DE LIGT E DYBALA

«Al momento non abbiamo deciso niente, vediamo. Le soluzioni più scontate per sostituirli (Rugani e Higuain, ndr) sembrerebbero quelle. Poi vedo che tutti parlano della nostra rosa larghissima, anche se domenica avevamo 21 convocati con tre portieri e tre giocatori dell'Under 23. In questo momento abbiamo 15 giocatori da campo, contiamo di recuperarne alcuni: Chiellini e Alex Sandro ieri hanno svolto una prima bella fetta di allenamento con gli altri, ma da qui a essere in condizione per poter giocare una partita c'è ancora una piccola differenza. Alex Sandro ha avuto un periodo di stop relativamente breve, dopo aver giocato tantissimo. Vediamo oggi le loro reazioni e poi decidiamo».

RAMSEY

«Se sarà titolare? Lui è sempre un'opzione, dà palleggio, ci dà parecchie soluzioni offensive come centrocampista. E' colui che ha più inserimento, potenzialmente ha più gol addosso. Però viene da un periodo abbastanza complicato. Bisogna anche vedere i momenti della partita: se c'è bisogno di uno stabilizzatore alla Matuidi gioca lui, com'è successo nell'ultima partita».

HIGUAIN

«Io durante la stagione ho litigato con tutti, in realtà l'unico con cui litigo è Higuain… Non so perché, ma è sempre stato così. Forse lui ha necessità di avere un contraltare aggressivo per tirare fuori il meglio di sé. Mentalmente sta meglio, fisicamente non so quale tipo di tenuta possa avere ora. Vediamo, negli ultimi giorni si è allenato con maggiore continuità dopo aver avuto un piccolo infortunio. Sembra che stia bene, ma anche lui avuto pochissima continuità negli allenamenti. Qualcosa a livello fisico ci lascerà, sotto il profilo mentale è diverso. Gonzalo va coccolato un giorno e battuto al muro il giorno successivo. Quando va in depressione ha bisogno di grande aiuto a livello affettivo, moralmente è un ragazzo sensibile che si può abbattere. Ma se va in esaltazione va battuto sul muro perché rischia di accontentarsi».

I DIFETTI DELLA JUVE

«Ci sono margini di miglioramento, sicuramente. Per esempio nell'ultima partita abbiamo perso un po' le distanze, c'è stata difficoltà nell'inserimento del pallone in verticale e in orizzontale. Le palle perse non venivano riconquistate subito, ma si concedeva all'avversario la possibilità di ripartire. I margini per fare meglio ci sono, indubbiamente. Sono contento di quello che ho visto fare alla squadra in questo periodo sotto tutti i punti di vista, sportivo e umano. Ma siamo consapevoli che possiamo migliorare ancora. In questo periodo molto atipico e strano è dura giocare con questa frequenza in cui è molto difficile dare continuità a risultati e prestazioni».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

RICERCA DELL'EQUILIBRIO

«La sensazione è che ora come ora non concediamo tantissimo. Ma bisogna fare attenzione. Per esempio: la fase offensiva può dipendere da duemila fattori e per farla bene servono quell'applicazione mentale e quella determinazione che solitamente vengono fuori dalle grandi motivazioni. E può essere fortemente condizionata dalla qualità dei giocatori, dal loro talento. Io penso che la fase offensiva fatta con scadente aggressività è una cosa peggiore rispetto a una fase offensiva fatta con applicazione ed energia mentale per 90 minuti».

VERSO LA CHAMPIONS

«Quello che è stato fatto a livello di preparazione è stato fatto. Ora come ora si può solo fermare qualche giocatore per qualche partita, ma intervenire facendo una preparazione mirata per noi è impossibile. Discorso diverso se ci siamo tutti, allora sì che magari si può pensare di fare una preparazione individuale: due-tre giocatori per volta lasciandoli fuori per qualche partita in modo da tenerli in condizione il più possibile».

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TORINO - Vigilia di Milan-Juventus, altra tappa da non mancare per i bianconeri nella corsa al nono scudetto consecutivo. Maurizio Sarri presenta così la partita di San Siro: «Sarà difficile, il Milan ci ha sempre creato difficoltà in questa stagione e poi ora è in grandissima condizione fisica e mentale. Hanno giocato le ultime partite su grandi livelli. Affrontarli ora è complicato. L'allungo in classifica su Lazio e Inter? Non dovrebbe creare rilassamenti. Questo è un periodo un po' così, in cui sbagliare un tratto di partita può essere estremamente facile. Nessuna delle squadre che ho visto sembra in grande condizione fisica. E quindi l'aspetto mentale è determinante, ma giocando ogni tre giorni è tutto molto delicato. I risultati non scontati in questo periodo possono venir fuori con grande facilità. Io ho sempre detto ai ragazzi che sarà un mese durissimo, in cui ci saranno momenti in cui tutto sembrerà più facile e altri in cui tutto sembrerà più difficile. Noi dobbiamo solo continuare così, non ci interessano i prossimi avversari oltre il Milan».

SENZA DE LIGT E DYBALA

«Al momento non abbiamo deciso niente, vediamo. Le soluzioni più scontate per sostituirli (Rugani e Higuain, ndr) sembrerebbero quelle. Poi vedo che tutti parlano della nostra rosa larghissima, anche se domenica avevamo 21 convocati con tre portieri e tre giocatori dell'Under 23. In questo momento abbiamo 15 giocatori da campo, contiamo di recuperarne alcuni: Chiellini e Alex Sandro ieri hanno svolto una prima bella fetta di allenamento con gli altri, ma da qui a essere in condizione per poter giocare una partita c'è ancora una piccola differenza. Alex Sandro ha avuto un periodo di stop relativamente breve, dopo aver giocato tantissimo. Vediamo oggi le loro reazioni e poi decidiamo».

RAMSEY

«Se sarà titolare? Lui è sempre un'opzione, dà palleggio, ci dà parecchie soluzioni offensive come centrocampista. E' colui che ha più inserimento, potenzialmente ha più gol addosso. Però viene da un periodo abbastanza complicato. Bisogna anche vedere i momenti della partita: se c'è bisogno di uno stabilizzatore alla Matuidi gioca lui, com'è successo nell'ultima partita».

HIGUAIN

«Io durante la stagione ho litigato con tutti, in realtà l'unico con cui litigo è Higuain… Non so perché, ma è sempre stato così. Forse lui ha necessità di avere un contraltare aggressivo per tirare fuori il meglio di sé. Mentalmente sta meglio, fisicamente non so quale tipo di tenuta possa avere ora. Vediamo, negli ultimi giorni si è allenato con maggiore continuità dopo aver avuto un piccolo infortunio. Sembra che stia bene, ma anche lui avuto pochissima continuità negli allenamenti. Qualcosa a livello fisico ci lascerà, sotto il profilo mentale è diverso. Gonzalo va coccolato un giorno e battuto al muro il giorno successivo. Quando va in depressione ha bisogno di grande aiuto a livello affettivo, moralmente è un ragazzo sensibile che si può abbattere. Ma se va in esaltazione va battuto sul muro perché rischia di accontentarsi».

I DIFETTI DELLA JUVE

«Ci sono margini di miglioramento, sicuramente. Per esempio nell'ultima partita abbiamo perso un po' le distanze, c'è stata difficoltà nell'inserimento del pallone in verticale e in orizzontale. Le palle perse non venivano riconquistate subito, ma si concedeva all'avversario la possibilità di ripartire. I margini per fare meglio ci sono, indubbiamente. Sono contento di quello che ho visto fare alla squadra in questo periodo sotto tutti i punti di vista, sportivo e umano. Ma siamo consapevoli che possiamo migliorare ancora. In questo periodo molto atipico e strano è dura giocare con questa frequenza in cui è molto difficile dare continuità a risultati e prestazioni».

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