Jorginho, la Juve ci prova: serve una soluzione creativa

I rapporti con il Chelsea sono eccellenti, i bianconeri puntano al prestito
Jorginho, la Juve ci prova: serve una soluzione creativa© Getty Images

In diverse occasioni, negli ultimi anni, Juventus e Chelsea si sono trovate ad accontentare le rispettive esigenze. Fabio Paratici e Marina Granovskaia hanno rapporti consolidati nel tempo e il dialogo tra loro è sempre aperto, anche perché tra i top club inglesi è praticamente impossibile discutere reciprocamente di affari che non siano 100% cash, mentre sull’altro fronte il diesse juventino deve sempre confrontarsi con i rapporti altrettanto ottimi e diffusi delle contendenti in ascesa. Basti ricordare Juan Cuadrado, Gonzalo Higuain e pure Maurizio Sarri. Non c'è un'altra società in Inghilterra che abbia lavorato cosí proficuamente con la Juventus nelle ultime stagioni. Ecco perché anche quest’estate l’asse di mercato tra la Torino bianconera e la Londra blues rimane assai caldo e trafficato.

Le esigenze

Il nome del momento chiaramente è quello di Jorginho, il centrocampista che con Sarri ha fatto la propria fortuna al Napoli e un po’ meno al Chelsea, dove - al di là delle prestazioni comunque sempre all’altezza - lo scorso anno è divenuto bersaglio in campo delle critiche che i tifosi per tutto l’anno avevano rivolto al tecnico, dopo l’avvio promettente. Jorginho piace alla Juve ma il mercato «sarà fatto di occasioni, idee e scambi» ha detto settimane fa Paratici riferendosi a un quadro generale che non esclude la sua Juventus. Al momento, tuttavia, se si devono misurare le necessità di cessione del Chelsea e quelle di acquisto della Juventus, le prime sono maggiori perché, per completare un mercato già sontuoso con gli arrivi di Zyiech e Werner, il Chelsea ha bisogno del colpo da 90 (milioni di sterline) ovvero Kai Havertz. E per raggiungerlo ha bisogno di vendere con Jorginho, Emerson Palmieri e addirittura Ngolo Kantè in cima alla lista dei sacrificabili di un certo valore.

Jorginho

Jorginho, acquistato a 60 milioni due anni fa, è già stato ammortizzato per due quinti, ovvero 24 milioni totali. Il contratto scade tra tre anni, il 30 giugno del 2023. Fissiamo quindi un primo benchmark: 36 milioni è la cifra sotto la quale il Chelsea non può scendere per non fare minusvalenza. La valutazione naturalmente è più alta, ovvero 40 milioni. Margini di trattativa che alla fine non sono nemmeno tanto ampi, ma sui quali i due club lavoreranno nei prossimi giorni, magari con un “diritto di riscatto rinforzato”, ovvero garantito dai buoni rapporti tra i due club, visto che un eventuale obbligo di riscatto farebbe contabilizzare l’operazione ai fini del Fair play finanziario come una cessione pura e quindi, al di là della situazione in sè che al momento non desta preoccupazioni, come un aggravio per l’acquirente.

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