© Juventus FC via Getty Images
TORINO - Che la Juventus non ci avrebbe messo la cosiddetta “garra” non era difficile da ipotizzare, ma la cosa diventava pressoché certa già a ridosso dell’inizio del match: allorché i bianconeri - sul pullman che li portava allo Stadium - cominciavano ad intonare insieme ed entusiasti l’inno del club a favore di smartphone e dirette social (Bonucci il più reattivo nelle trasmissioni). E dunque non stupisce più di tanto la malaparata che ne è seguita: c’era voglia di festeggiare, un po’ meno era quella di giocare. Peraltro la mente era già un po’ proiettata alla Champions League. Di buono, in quest’ottica, c’è quantomeno la prestazione offerta da Gonzalo Higuain. Higuain che ha sbloccato il match, ha corso, s’è sbattuto, ci ha riprovato sino a che intorno ha scorto qualche benché minimo segnale di collaborazione da parte degli svagati, scarichi o inesperti compagni.
Non è un dettaglio il fatto che il Pipita sia andato in rete all’ultima di campionato. Lui che in questa stagione ha reso ben al di sotto delle aspettative: ora è a quota 11 gol (di cui 8 in Serie A) in 32 presenze. Trattasi di record negativo per un giocatore che detiene (da ieri insieme con Ciro Immobile che l’ha raggiunto) il primato di reti segnate in un campionato italiano: ben 36. E’ incoraggiante, però, il fatto che l’abbia buttata dentro a pochi giorni della partita spartiacque in programma venerdì contro il Lione, laddove bisognerà ribaltare l’1-0 subito in Francia vincendo con due gol di scarto. E dunque, ancora, laddove sarà quasi imprescindibile sbloccare la gara e non comprometterla subito (a proposito: già in 20 occasioni Higuain ha segnato un 1-0 per la Juventus). [...]
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