© Marco Canoniero
TORINO - Una stagione fa, fermata ai quarti dall’Ajax, la Juventus ha incassato poco più di 114 milioni dalla Champions tra i ricavi dell’Uefa (95,6) e quelli del botteghino, una cifra considerevole che il club bianconero non potrà raggiungere quest’anno neppure se dovesse alzare la Coppa a Lisbona e riportarla, 24 anni dopo, a Torino. Sono gli effetti del Coronavirus e degli stadi vuoti, che privano i club di quella fetta di guadagni legata ai botteghini: nella fase a gironi la vendita dei biglietti allo Stadium ha fruttato 8,85 milioni, un ottavo, un quarto e una semifinale, a seconda anche delle avversarie di fronte, davanti al proprio pubblico avrebbero permesso incassi ben più sostanziosi. Ma questa è una stagione diversa.
Battere il Lione e partecipare alle Final Eight consente comunque alla Juventus di incrementare il suo bottino di ricavi dall’Uefa che, dopo la fase a gironi, ammontava già a 70,3 milioni. Agguantare i quarti, dove già si trova un’altra italiana, l’Atalanta, equivale a un bonus da 10,5 milioni. Se poi il cammino dovesse continuare, allora i premi sarebbero più ricchi: sconfiggere una tra Manchester City o Real Madrid (avversarie dei quarti) e accedere alle semifinali significherebbe incassare un assegno da 12 milioni, il bottino si incrementerebbe di altri 15 milioni se la squadra di Maurizio Sarri centrasse la finale, alzare la Coppa dalle grandi orecchie varrebbe ulteriori 4 milioni. [...]
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