Conte-Pirlo, che sfida! Da maestro a maestro alla Juve

Con l'attuale tecnico dell'Inter, Andrea ha dato il la al ciclo trionfale. E ha anche capito di voler seguire la sua strada
Conte-Pirlo, che sfida! Da maestro a maestro alla Juve© www.imagephotoagency.it

In teoria, normalmente, si parlerebbe di un allievo (al debutto) e di un maestro, che illo tempore in quell’allievo ha instillato il seme della conoscenza, della curiosità, della disciplina. In questo caso, però, occorre rivedere un po’ i parametri. Giacché l’allievo più allievo di così non potrebbe essere: al primissimo giorno di scuola, senza neanche qualche ora di inserimento all’asilo. Epperò è un maestro già di suo: il, Maestro. Con quell’aura di carisma e autorevolezza - accentuata dal barbone folto - che Andrea Pirlo si porta appresso già dai tempi in cui giocava. Perdon, dirigeva. Ragion per cui la scelta azzardata di affidargli la guida della Juventus dei big, leggermente meno azzardata può apparire. Ciò non toglie, comunque, che un po’ di gratitudine, se non addirittura più o meno inconscia referenza, Pirlo la nutrirà nei confronti del suo, di maestro: Antonio Conte. Tra tanti tecnici super titolati, autentici mostri sacri, l’unico che davvero gli ha fatto scattare la scintilla. Per carità, belle parole per ciascuno: «Allegri sembrava dall’esterno un tecnico che gestiva soltanto, ma in realtà era un gran lavoratore», «Conosco abbastanza bene Lippi, ti dava grande motivazione e ti faceva discorsi che coglievano sempre nel segno. Ti diceva sempre le cose in faccia», «Ancelotti è stato come un secondo padre per me, siamo cresciuti insieme nel Milan». Però Conte... «Per me è il miglior mister che abbia mai avuto in carriera. La prima volta che ho valutato la possibilità di fare l’allenatore è stata dopo una sua lezione tattica. Ce ne faceva sempre da 40 minuti l’una. È stato allora che tra me e me ho pensato: anche io voglio fare l’allenatore. Da lì mi è scattata la voglia di proseguire».

Le differenze fra Conte e Pirlo

A questo punto - ammesso che Conte sieda ancora sulla panchina nerazzurra l’anno prossimo - sarà curioso capire se alla fine della stagione il tecnico pugliese non dovrà magari guardare anche con un po’ di rammarico alla bravura di Pirlo, che magari gli avrà soffiato il titolo. O potrà invece consolarlo con un «sarà per la prossima volta». Certo è, però, che nella Juventus di Pirlo ci sarà molto della prima Juventus di Conte. In termini di organizzazione, di cura del dettaglio, di analisi tattiche e studio degli avversari.

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