Dybala, quanto costa l'attesa del nuovo Del Piero

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forse è il caso di fare un po' di chiarezza sulla situazione di Paulo Dybala. Ieri il suo rappresentante, Jorge Antun è ricomparso dopo mesi di silenzio e ha detto: «Ho letto voci sui giornali in questi giorni completamente false. Paulo Dybala è un giocatore della Juventus, felice di esserlo, lavoriamo con la società per rinnovare il contratto con la nostra solita predisposizione di sempre». Dare la colpa a quei cattivoni dei giornalisti è un vecchio trucco e qualche volta funziona ancora. Tanto nel rutilante mondo della comunicazione via social buttarla in caciara è sempre molto efficace.

Se Jorge Antun avesse letto attentamente i giornali avrebbe letto che Paulo Dybala vuole rimanere alla Juventus, esattamente come sostiene lui. E che sta trattando il rinnovo, esattamente come dice lui. Ma questi due fatti, che a questo punto sono confermati e inconfutabili, rappresentano altrettanti problemi. Perché se Dybala vuole rimanere alla Juventus, alla Juventus sono un po' meno convinti di tenerlo, soprattutto alle condizioni contrattuali richieste per il rinnovo. Antun sostiene che le cifre circolate siano false, ma non indica quali delle tante circolate. A Tuttosport risulta che la richiesta iniziale sia stata di 15 milioni di euro netti a stagione. Potrebbe anche essere leggermente inferiore, ma è certamente superiore all'offerta iniziale della Juventus che è stata di 8 milioni più un pacchetto di vari bonus che può aggiungere altri 2 milioni all'ingaggio annuo. 

Di per sé non è una situazione insanabile. Se alla base della trattativa c'è la volontà delle parti di rimanere insieme, si trova sempre un punto di incontro conveniente per entrambi. Il problema è che questa volontà non sembra essere così forte da parte della società che già aveva acconsentito alla cessione di Paulo Dybala dodici mesi fa, nel quadro dello scambio con Romelu Lukaku, che più d'uno, alla Continassa, oggi rimpiange. Furono proprio l'argentino e il suo entourage, capeggiato dal pittoresco Antun, a far saltare l'affare e, così, Dybala è rimasto alla Juventus. La sua stagione è stata certamente positiva, anche grazie al lavoro di Maurizio Sarri che ha cercato di esaltare il talento dell'argentino, ma i numeri non sono ancora quelli di un top player decisivo e in Champions League il rendimento è stato ancora una volta deludente quando si è arrivati alla fase a eliminazione diretta. Dalla celeberrima doppietta contro il Barcellona nel 2017, Dybala ha segnato 9 gol in Coppa, di cui 4 allo Young Boys e solo 1 in partite della fase a eliminazione diretta (contro il Tottenham a Wembley), questo anche perché è spesso mancato per infortunio o squalifica nelle partite decisive. E negli ultimi due campionati di Serie A, Dybala ha segnato 16 gol in tutto (5 la scorsa stagione, 11 in questa). Sono dati che fanno a botte con l'immenso talento di un giocatore che ha nel suo repertorio giocate meravigliose, la preziosa capacità di incantare il pubblico e un magnetismo superiore alla media nell'attirare l'amore dei tifosi, disposti a perdonargli molto più che ad altri, nel sogno di ritrovare un nuovo Del Piero.

E magari hanno ragione loro. Perché - attenzione - criticare Dybala sotto il profilo tecnico è un azzardo per il quali si rischia di essere sbugiardati in modo spettacolare. Ma l'attesa di un Dybala più prolifico e decisivo, soprattutto nella competizione a cui tutto il popolo juventino anela da 24 anni, potrebbe essere molto costosa. E alla Juventus, mai come ora, stanno facendo i conti. Se Dybala era sacrificabile lo scorso anno, lo è, a maggior ragione, adesso. Anche alla luce di un nuovo progetto tecnico che, con l'allentamento di Sarri, potrebbe prendere un'altra via tattica, incentrata sulla massimizzazione del fattore CR7 con l'affiancamento di un centravanti puro. Tutto questo Antun lo dovrebbe sapere, ma giustamente persegue gli interessi del suo assistito (e i suoi, visto che non potrebbe rappresentare Dybala ufficialmente in un eventuale passaggio ad altro club) e il suo assistito vuole rimanere alla Juventus. E' indubbiamente una situazione singolare che, probabilmente, si sbloccherà in presenza di una vera e propria offerta.

Finora ci sono stati abboccamenti, sondaggi, richieste di informazioni. Il Manchester United sembrerebbe ancora interessato (e in ballo potrebbe esserci il maxi scambio con Pogba); il Barcellona nel pieno di una profonda (e caotica) rivoluzione potrebbe mostrare qualche interesse (e per Dybala sarebbe il massimo, visto che per lui il club blaugrana è sempre stato un punto di riferimento); le strategie del Real Madrid sono ancora difficili da decodificare, ma potrebbe essere un club interessato; così come il City che, leccandosi le ferite per l'umiliante eliminazione in Champions, sta ripensando alla rosa e all'ennesimo mercato milionario. Se una di queste squadre dovesse formulare un'offerta concreta e circostanziata, allora Dybala e la Juventus sarebbe chiamati a uscire alla scoperto, altrimenti si può sempre dare la colpa ai giornalisti.

In tutto questo, non bisogna dimenticare il fattore T, come Triulzi, l'ex procuratore (in questo caso la parola si può usare, visto che si tratta di un agente Fifa regolarmente iscritto agli albi) di Dybala e al quale Dybala deve risarcire una cifra piuttosto importante (si parla di una decina di milioni di euro). Nel 2017, infatti, Paulo rescinde in modo unilaterale il suo rapporto con Triulzi. Ma Triulzi, nel frattempo, aveva siglato un accordo di sponsorizzazione con Puma: accordo regolare, avendo mandato per la gestione dei diritti di immagine. Dybala, forse mal consigliato, non ha mai rispettato quel contratto, quindi Triulzi ha dovuto pagare ingenti penali. Logicamente Triulzi si è rivalso sul Dybala e, finora, i tribunali hanno sempre dato ragione all'agente. Una vicenda spinosa e molto costosa che sono in molti a considerare come un nodo importante nel decidere il futuro di Paulo Dybala, qualunque esso sia.

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