© Marco Canoniero
TORINO - Li dividono solamente otto mesi. L’uno è nato nell’aprile 1987, l’altro a dicembre dello stesso anno ed entrambi, a modo loro, hanno partecipato alla cavalcata dei nove scudetti consecutivi della Juventus. Loro sono Blaise Matuidi e Gonzalo Higuain, che uno strano scherzo del destino potrebbe riunire sotto un’unica ala protettiva, quella dell’Inter Miami di proprietà (anche) di David Beckham. Il francese ha già firmato mentre è praticamente impossibile, a meno che d’un tratto non cambi idea, che l’argentino faccia la stessa cosa a stretto giro. Una speranza c’è, ma senza fretta.
Perché la situazione del Pipita è abbastanza ingarburgliata da far pensare che le strade con il club bianconero si separeranno, ma secondo una tempistica del tutto particolare. Gonzalo è soltanto una delle tante uscite pianificate alla Continassa. Una delle tante, complesse, cessioni. Higuain sa da un pezzo di non rientrare nel progetto di Andrea Pirlo. I due si sono parlati e il faccia a faccia non ha contemplato particolari reazioni o emozioni. La prima settimana di allenamenti ha visto Gonzalo lavorare come se fosse tuttora un intoccabile, con tanto di partecipazione attiva alla partitella di fine lavori.
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