Ecco perché la Juve ha scelto Dzeko e cosa è successo con Suarez

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Ecco perché la Juve ha scelto Dzeko e cosa è successo con Suarez

Care amiche e cari amici di Tuttosport,
perché la Juventus ha scelto Dzeko? E cosa è successo con Suarez, protagonista dell'esame più veloce del mondo (ci ha messo di meno a dimostrare di conoscere i rudimenti di italiano ai professori dell'Università di Perugia che spiegare all'arbitro di Italia-Uruguay di non aver morso la spalla di Chiellini)? Andiamo con ordine e analizziamo i vari fattori. 

FATTORE PIRLO - Edin Dzeko è un giocatore fortemente voluto da Andrea Pirlo, che lo ha sempre considerato il migliore fra quelli disponibili. Il nuovo tecnico della Juventus ha un progetto tattico intorno a Dzeko e sa come inserirlo nel sistema di gioco che ha messo a punto in questo periodo. Pirlo, quindi, ha pesato nella decisione. E il peso di Pirlo è notevole: è un uomo scelto dal presidente. Detto ciò, Dzeko era un'opzione forte anche prima dell'arrivo di Pirlo in panchina. Era dai primi di luglio che il bosniaco veniva inquadrato dai radar di Fabio Paratici, un altro grande estimatore del centravanti fin dai tempi in cui giocava nel Wolfsburg. Alla fine la Juventus ha portato a casa il centravanti che tutti volevano: la dirigenza e il tecnico. E hanno portato a casa un professionista esemplare, oltre che un giocatore che potrebbe far innamorare parecchi tifosi.

PISTOLERO - E Suarez? Suarez è stato un lampo che ha squarciato il mercato juventino nei giorni successivi allo sbarco di Koeman al Barcellona avvenuto il 19 di agosto. Quando il tecnico olandese lo ha esplicitamente dichiarato fuori dal progetto (nell'identico modo in cui Pirlo aveva fatto con Higuain), Suarez ha chiamato Pavel Nedved per proporsi. Un gesto inusuale nel mercato degli agenti e degli intermediari, ma un gesto che ha aperto uno scenario imprevisto sul tavolo della Juventus. Suarez si presentava motivato e, soprattutto, gratis. Perché fino a quel momento - Juventus e Barcellona avevano parlato parecchio in maggio per combinare lo scambio fra Arthur e Pjanic - non era mai emersa la possibilità di prendere l'uruguaiano svincolato. In quel momento, quindi, la Juventus si trova a un bivio: da una parte Dzeko, obiettivo in cui tutti credono ma che sta trascinandosi in lungo per le note vicende Roma-Milik; dall'altra Suarez, un altro campione, forse meno gradito a Pirlo, ma certamente un colpaccio. 

LE PARALLELE - La dirigenza in quel momento va avanti su tutte e due le operazioni. Non sono i chiari i termini con i quali Suarez si può liberare, anche perché non ha un agente vero e proprio (dettaglio che si rivelerà fatale), quindi la Juventus non molla Dzeko. Nel giro di un paio di giorni, però, viene a capo della situazione ed effettivamente - dopo aver parlato con il Barcellona anche per una questione di relazioni che restano eccellenti fra i due club - Suarez può liberarsi a zero. Fino a quel momento, sia Suarez, sia il suo avvocato, ma anche il Barcellona stesso hanno dato per scontata lo status di comunitario, come scritto anche nei documenti ufficiali del club blaugrana. E così, nel frattempo, Paratici chiude McKennie con lo Schalke e occupa l'ultimo posto da extracomunitario in lista. Quando, qualche giorno dopo, c'è l'affondo per Suarez si scopre che lo status di comunitario è legato al solo passaporto della moglie, Sofia Balbi, uruguaiana di origini italiane. Escamotage ritenuto valido in Spagna, ma non in Italia. Se Suarez avesse avuto un procuratore, probabilmente avrebbe avuto in mano il prezioso documento (si trattativa di avviare una pratica anche due o tre anni fa e seguirla con costanza per qualche mese) o, comunque, la Juventus sarebbe venuta a conoscenza con maggiore tempismo della mancanza del passaporto. Dunque, in quel momento, l'operazione Suarez si è incagliata.

LE PRATICHE - Perché nel giro di qualche giorno di indagini, la Juventus ha capito che, pur avendo Suarez pienamente diritto alla nazionalità italiana in virtù di quella della moglie, il tempo per ottenerla era troppo lungo. Il tesseramento per la Champions League non sarebbe stato possibile e, comunque, si sarebbe dovuto attendere oltre il 5 ottobre e ingaggiare Suarez da svincolato a campionato inoltrato. Da quel momento, l'affare Suarez è tramontato repentinamente come era apparso all'orizzonte del mercato bianconero. E Dzeko è tornato a correre da solo, anche lui contro il tempo, ma con prospettive meno lunghe. Ma perché Suarez ha continuato l'iter per ottenere la nazionalità, visto che la Juventus era un'opportunità sfumata? Per due ragioni: la prima è che la trattativa Dzeko presentava, comunque, qualche piccolo punto di incertezza e la Juventus poteva pensare a piano di emergenza (subito Giroud, da tesserare anche in Champions, poi Suarez da svincolato e da far giocare solo in campionato fino a febbraio); la seconda è che lo stesso Suarez resosi conto di non avere passaporto europeo ha deciso di prenderlo, anche in vista di un trasferimento che potrebbe avvenire entro il 5 ottobre (ma non ci sono offerte per il momento), a gennaio o a fine stagione. Anche alla Juventus? Difficile dirlo, ma nella giornata di ieri i "no" provenienti dalla Continassa sono stati abbastanza definitivi.

I COSTI - L'operazione Dzeko costa complessivamente 43 milioni di euro. Questo perché andrà a guadagnare 13,5 lordi a stagione con un contratto biennale e perché alla Roma andranno 16 milioni. Alla fine, dunque, nei prossimi due anni peserà per 21,5 milioni a stagione. Non sono chiari i contorni di quella che sarebbe stata l'operazione Suarez, ma trapela che avrebbe guadagnato una cifra intorno ai 10 milioni netti compresi i bonus che, con le agevolazioni fiscali del decreto crescita, sarebbero stati 15 lordi, quindi complessivamente 45 milioni (visto che avrebbe firmato un triennale) oltre a un indennizzo simbolico al Barcellona (uno o due milioni al massimo). Quindi il peso annuo dell'operazione Suarez sarebbe stato di 15,5. E' indubbio che il costo di Dzeko sia notevole, anche in virtù dell'età del bosniaco, ma stilare valutazioni ed esprimere giudizi adesso è sterile chiacchiericcio: la bontà di un investimento si pesa sempre e solo sul campo. E Dzeko potrebbe iniziare già da domenica sera.

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