Perché la Juventus ha scelto Morata, lo schiaffo a Napoli e Roma

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Perché la Juventus ha scelto Morata, lo schiaffo a Napoli e Roma

Care amiche e cari amici di Tuttosport,
c'è chi ricorderà a lungo il clamoroso lunedì di mercato in cui Fabio Paratici ha ribaltato tutte le trattative, anche quelle sostanzialmente chiuse, andandosi a riprendere Alvaro Morata. Ma cosa è successo esattamente e perché proprio Morata?

Edin Dzeko era, di fatto, un giocatore della Juventus tra giovedì e venerdì. I bianconeri avevano aumentato l'offerta di un milione di euro alla Roma, passando da 16 a 17; la Roma di conseguenza aggiusta l'offerta al Napoli (3 di prestito, 15 di riscatto, 7 di bonus assortiti) e, soprattutto, Aradiusz Milik accetta di trasferirsi in giallorosso, con uno stipendio di 4,7 milioni netti a stagione. Tutti contenti? In teoria sì: perché la Juventus aveva il suo centravanti preferito; la Roma aveva un sostituto più giovane e vendeva Dzeko in modo superlativo (quasi alla stessa cifra a cui l'aveva acquistato 5 anni prima dal City); il Napoli guadagnava 25 milioni da un esubero che si sarebbe liberato a zero di lì a pochi mesi. E invece sabato inizia a complicarsi tutto. 

Milik va in Svizzera a sostenere un controllo specifico sulle ginocchia, voluto personalmente dal nuovo proprietario della Roma Dan Friedkin e nelle ore successive al suo ritorno in Italia, la Roma cerca di cambiare l'accordo con il Napoli, trasformandolo in un prestito biennale. Ipotesi che nelle visite mediche si siano riscontrati problemi vengono smentite in modo secco dalla Roma con un esplicito comunicato ufficiale, ma anche informalmente da parte del Napoli e degli agenti del giocatore. Giocatore che, peraltro, ha regolarmente concluso la scorsa stagione, giocando in campionato e in Champions contro il Barcellona senza evidenziare alcun problema. Tuttavia la Roma ha provato a modificare l'accordo tutelandosi con una formula meno onerosa. E il Napoli non l'ha presa bene.

Nello stesso tempo il divorzio fra Napoli e Milik si era incastrato fra ripicche, minacce legali e circa un milione di euro lordo a cui il polacco avrebbe dovuto rinunciare per riuscire a portare a termine il trasferimento alla Roma. Soldi che Milik non voleva perdere. Di fronte a questo quadro di forti tensioni nelle trattative e di crescente incertezza sull'esito delle stesse, Fabio Paratici ha iniziato ad accelerare tutte le trattative alternative lasciate in stand-by. C'era Olivier Giroud del Chelsea, c'era il parametro zero Cavani e, soprattutto, c'era Alvaro Morata, che poteva arrivare con una formula particolarmente conveniente. E Paratici ha puntato dritto sull'ex juventino, anche dopo essersi consultato con Pirlo.

Pirlo avrebbe preferito Dzeko, ma messo davanti a nuovi rinvii e alla possibilità che tutto saltasse negli ultimi giorni di mercato creando una situazione ancora più difficile per trovare un'alternativa, ha dato il suo ok per Morata, giocatore diverso ma comunque integrabile nell'idea di gioco offensivo che ha in mente il nuovo tecnico. In sostanza: Pirlo dovrà cambiare un po' i piani, ma conosce i pregi (e i difettI) di Morata e nel complesso ha approvato la soluzione. Nella giornata di domenica Juventus e Atletico hanno definito la cosa, nella mattinata di lunedì stava già avvenendo lo scambio di documenti. Ovviamente non è stato un problema convincere Morata, esaltato dall'idea di tornare nella squadra dove, forse, ha giocato meglio nel corso della sua carriera.

Insomma, con una mossa secca, Paratici ha messo fuorigioco la Roma, il Napoli, Milik e anche il povero Dzeko che per un giorno e mezzo aveva pensato di essere già juventino (e che domenica affronterà proprio la Juventus). E' stata una scelta precisa, quella di Paratici, che si sentiva prigioniero nella complessa trattativa e aveva la sensazione di essere anche vittima dei capricci altrui. Trovare un centravanti da Juventus senza avere la possibilità di spendere è molto difficile e, inevitabilmente, ha messo il club nelle condizioni di "subire il mercato" invece di "farlo". Con la mossa Morata, Paratici ha voluto riprendere in mano la situazione, tornando a fare il mercato. 

Chi ci perde di più? Lo capiremo tra qualche mese, quando il rendimento di Morata, quello di Dzeko e l'eventuale destinazione di Milik consentirà di tirare le somme. Al momento la situazione vede: la Juventus con un centravanti giovane e motivato (arrivato con una formula molto conveniente), la Roma con un centravanti molto forte, ma 34enne e da rimotivare; il Napoli con la grana Milik e, per il momento, 25 milioni evaporati nel nulla.

E la formula di Morata? Si tratta di un prestito oneroso a dieci milioni, che con altri dieci milioni si può rinnovare e il riscatto fissato a 35 al termine della seconda stagione. In sostanza, nei prossimi due anni, Morata costerà 7,5 lordi di ingaggio e 10 milioni, quindi complessivamente 35 (meno dei 44 di Dzeko), al termine del secondo anno, quando Morata avrà 30 anni, la Juventus può riscattarlo, spendendo gli altri 35 oppure rinunciare al diritto. A quel punto avrebbe speso 35 milioni, ma non avrebbe minusvalenze e non ci sarebbero strascichi sul bilancio. E' una formula che è stata già ribattezzata "leasing" o "prestito lungo" e, in questi tempi di Covid e ricavi bassi, potrebbe diventare molto popolare.

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