Roma-Juventus: Dzeko cerca vendetta? I retroscena della trattativa e la sfida di questa sera

Dzeko voleva la Juventus, tutto è sfumato anche perché lui non ha voluto «fare casino», stasera nessuna rivalsa, ma la volontà di riconquistare la Roma e la responsabilità di salvare Fonseca
Roma-Juventus: Dzeko cerca vendetta? I retroscena della trattativa e la sfida di questa sera© EPA

ROMA - Edin Dzeko questa sera giocherà contro la Juventus per molte ragioni. Per la spinosa questione Milik, per l'intricata trattativa Roma-Napoli e, fondamentalmente, perché è un uomo educato e rispettoso. Per la terza volta in due anni, infatti, si è trovato a disfare valigie già chiuse (Chelsea a gennaio 2019, Inter a luglio 2019, Juventus a settembre 2020) e questo anche perché non ha mai puntato i piedi, non si è mai messo di traverso, non ha mai forzato la mano o, come si dice nel gergo calciomercataro «non ha mai fatto casino». Conta molto nelle trattative, nelle quali essere troppo rispettosi non è sempre un vantaggio, anzi.


LA DOMANDA - Dzeko aveva chiesto all'amministratore delegato della Roma, Guido Fienga, di cogliere l'occasione di provare a vincere un trofeo anche in Italia andando alla Juventus. Fienga, altra persona per bene, glielo aveva concesso (individuato in Milik). Un patto che, proprio perché tra persone rispettose, ha visto sfumare il desiderio di Dzeko. Di fronte ai problemi con Milik, infatti, Fienga sapeva di avere un validissimo piano B: tenersi Dzeko. Perché, conoscendolo, sapeva che non avrebbe - appunto - «fatto casino» o creato problemi così grandi da essere costretti a cederlo comunque poi cercare un altro sostituto. E, quindi, di fronte alle problematiche sorte con Milik, la scelta è stata fin troppo facile per la Roma: tenersi il centravanti più forte, che stasera affronterà proprio la Juventus. Con che spirito?


VOGLIA DI DIMOSTRARE - Nessuna sete di vendetta o di rivalsa. Dzeko sa che la trattativa non è fallita per colpa della Juventus o, per lo meno, che le motivazioni più importanti sono da cercare altrove. Ma certamente, Dzeko (che ha gradito moltissimo le parole di Pirlo, con il quale aveva spesso parlato nelle scorse intense settimane) vuole dimostrare di essere il bomber più forte e di creare qualche rimpianto nella dirigenza bianconera. La sua sfida non sarà con Ronaldo, ma più che altro con Morata: è lui che indossa la maglia sognata dal bosniaco.

CONDIZIONE ATLETICA? - Il problema, semmai, è capire la condizione atletica di Dzeko, che nelle ultime settimane ha vissuto con la testa altrove e, seppure si sia sempre allenato con regolarità, potrebbe aver risentito degli sballottamenti emotivi della situazione. Paulo Fonseca, traballante allenatore della Roma, ha assicurato che sta benissimo e ovviamente lo manderà in campo (non ha alternative) affidando proprio a lui, con il quale c'erano state molte incomprensioni nella fase finale della scorsa stagione, il suo destino sulla panchina della Roma (se stasera perdesse sarebbe a serio rischio). Il destino, stavolta, si è proprio divertito con la partita di questa sera e con Dzeko.

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