Pirlo benedice Chiesa: ecco perché sarà così importante per la Juve

E’ l’esterno con cui sviluppare meglio il suo gioco. Il tecnico è entusiasta della rosa e dello spirito
Pirlo benedice Chiesa: ecco perché sarà così importante per la Juve

TORINO - La felicità di Federico Chiesa si specchia in quella di Andrea Pirlo. La soddisfazione dell’attaccante, che dopo averlo sperato per quasi un anno, ha finalmente firmato per la Juventus, è in totale sintonia con quella del suo nuovo allenatore, che aveva specificatamente richiesto un esterno come lui e lo ha aspettato con un filo d’ansia fino all’ultimo giorno di mercato. Pirlo voleva un giocatore in quel ruolo più che in ogni altro ruolo e voleva Chiesa più di ogni altro giocatore capace si stare in quella posizione. Ha preferito Chiesa a un centravanti di riserva, per dire, perché ritiene fondamentale un attaccante esterno con buona capacità in copertura. Il completamento del mercato ha, quindi, soddisfatto Pirlo. Il neo, per il tecnico, potrebbe essere il mancato arrivo di Edin Dzeko (che lui aveva scelto per il ruolo di centravanti), ma ha già apprezzato la funzionalità tattica di un uomo come Morata. Per il resto, è un allenatore felice. Anche perché il clamoroso ringiovanimento della rosa gli ha consegnato un gruppo entusiasta e nel quale si è immediatamente generato uno spirito molto positivo. Non un dettaglio per un tecnico che ha sottolineato fin dalla prima conferenza di puntare molto sul clima emotivo del gruppo («Mi piacerebbe ricreare lo spirito della prima Juventus di Conte, nella quale c’era una grande disponibilità all’aiuto reciproco, al sacrificio e un agonismo superiore alla media»).

L’apporto dei giovani è fondamentale per l’energia fisica e mentale che possono profondere, ma anche perché stimolano anche i veterani dello spogliatoio. E’ il famoso «entusiasmo», che aveva chiesto Andrea Agnelli al termine della passata stagione, nel momento del passaggio fra Maurizio Sarri e Pirlo. Lo stesso Ronaldo appare più motivato e galvanizzato dall’avventura della sua terza stagione nella Juventus. Gli piace stare fra giovani, molti dei quali lo avevano sotto forma di poster nella loro cameretta e adesso se lo ritrovano al loro fianco, e gli piace essere fra giocatori dai piedi buoni che dialogano sulla stessa lunghezza d’onda calcistica. Resta l’incognita dell’inesperienza di un gruppo giovane guidato da un allenatore giovane, ma proprio la presenza di personaggi come Ronaldo, Chiellini o Buffon compensa in modo sostanziale la possibile leggerezza della truppa di ventenni al servizio di Pirlo. E lo stesso Chiesa, che ha appena 22 anni, è un giocatore che definire inesperto è un po’ un azzardo, avendo alle sue spalle tre campionati di Serie A e diciannove presenze in Nazionale. Già, Chiesa, perché Pirlo lo ritiene così indispensabile? Perché interpreta bene tre aspetti fondamentali nell’idea di gioco del nuovo tecnico bianconero: ampiezza, profondità e aggressività. [...]

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