Agnelli blinda Paratici e rinnova la Juve: ecco come

Il presidente annuncia la creazione delle due macroaree calcio e business
Agnelli blinda Paratici e rinnova la Juve: ecco come© Marco Canoniero

Calcio e business. Da una parte Fabio Paratici, dall’altra Stefano Bertola. Sopra Andrea Agnelli (e Pavel Nedved). Questa è la nuova parte alta dell’organigramma della Juventus, ristrutturata per renderla più agile e manovrabile, nonostante sia diventata una grande azienda con più di 300 dipendenti: «Gli obiettivi sono il perfezionamento della coesistenza tra le due aree e la promozione dei talenti in tutte le aree». In sostanza, il potere di Fabio Paratici viene consolidato e, sotto di lui, viene promosso Federico Cherubini, già da tempo suo braccio destro. Le parole di Agnelli sono significative sul futuro dei due dirigenti: «Paratici e Cherubini hanno il contratto in scadenza a giugno. Ma nella società tutti quelli che hanno contratti federali sono in scadenza al 30 giugno di quest’anno. Con loro due e Nedved abbiamo parlato di ragionare a medio lungo periodo, quindi mi sembra superfluo aggiungere altro. Spesso mi è capitato di vedere casi mediatici anche su me stesso: Andrea rischia, Andrea se ne va... beh sono sempre qui. Io non ho nessun tipo di segnale. Fabio, Pavel e Fede godono della mia piena fiducia e loro mi hanno dato testimonianza di voler restare qui e assieme a loro nei prossimi mesi andremo ad affrontare le sfide che abbiamo di fronte».

L’area Business, invece, accorpa quello che prima erano l’area finanziaria e quella commerciale, il cui responsabile rimane Giorgio Ricci che risponderà a Bertola. Non c’è ancora un erede di Marco Re, il responsabile finanziario uscito a luglio e la carica viene coperta ad interim da Bertola. Anche in questo caso, Agnelli spende parole di elogio per il lavoro di Ricci: «Fuori dal campo mi piace citare i ricavi dalle sponsorizzazioni che hanno raggiunto i 130 milioni e subito un aumento di 20 milioni rispetto all’anno precedente. Adesso hanno superato del 30% i diritti tv domestici, la cui dipendenza è da sempre uno dei punti di debolezza del calcio italiano. Quindi questo risultato è una soddisfazione particolare. E il fatto che il marchio della Juventus su Instagram sia diventato il primo marchio italiano superando Gucci e staccandolo di oltre due milioni di follower è un segno della dimensione globale della Juventus che adesso cercherà di sfruttare l’enorme platea che abbiamo».

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