Juve, il futuro di Dybala ha tre strade. Eccole.

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Juve, il futuro di Dybala ha tre strade. Eccole.© www.imagephotoagency.it

Quattro partite, zero minuti, uno sfogo: le statistiche di Paulo Dybala fotografano tutto il malessere dell'argentino e avvicinano il suo destino a una svolta. Andrea Pirlo era stato chiaro, ma forse non del tutto ascoltato, quando nella sua prima conferenza stampa aveva parlato della Joya come di un «giocatore come tutti gli altri», senza concedergli alcun privilegio da numero 10. Alle parole sono seguiti i fatti, senza che nessuno in società ne sia sorpreso. E adesso c'è la Champions League e una serie di altre partite fondamentali sia per la b di Pirlo, sia per il futuro di Paulo Dybala. Cosa succederà?
Dybala può prendersi la Juventus e diventarne un simbolo, trovando la sua strada nel calcio di Pirlo.
Dybala può rimanere esattamente dov'è, in un limbo di classe assoluta che non riesce a trasformare in qualcosa di concreto con la dovuta continuità: giustamente idolo di chi è innamorato di lui (la stragrande maggioranza dei tifosi), rompicapo quasi insolvibile per gli allenatori che si susseguono, senza risolverlo mai del tutto.
Dybala può lasciare, questa volta sul serio, la Juventus a fine stagione.
Ma andiamo con ordine.


Dybala è un fuoriclasse assoluto. Nessuno lo mette in dubbio alla Juventus: né Fabio Paratici, né Andrea Pirlo, né Andrea Agnelli. A Dybala viene imputato, semmai, di non aver inciso abbastanza nei momenti decisivi delle ultime tre stagioni, soprattutto in Champions League, quando sono arrivate le partite a eliminazione diretta. Così come una capacità di trascinare la squadra inferiore alle attese. La Juventus, dunque, si aspetta il definitivo salto di qualità che consenta alla magia del suo sinistro di elevarlo se non al livello di un Messi o di un Ronaldo, a quello di un Lewandovski per ferocia agonistica, costanza di rendimento e contributo alla squadra.

Dybala, da parte sua, non ha preso benissimo le ultime due estati in cui è stato più o meno messo sul mercato (in modo esplicito ed evidente nel 2019, dando decisamente meno nell'occhio nell'ultima estate). Dybala si è sempre incatenato alla Juventus, rifiutando sempre il trasferimento. E l'anno scorso è stato decisivo nella fase finale del campionato, ha risolto le prime quattro partite del dopo lockdown, ha giocato bene nelle successive cinque, poi si è infortunato, è tornato con il Lione e si è rifatto male in quella che, a tutt'oggi, è la sua ultima apparizione in campo con la maglia della Juventus.

Domani sera giocherà a Kiev contro la Dynamo e avrà una grande occasione per riconquistarsi un posto nella Juventus. Non può e non deve essere la partita della svolta, perché Dybala non è uno sconosciuto che deve dimostrare il suo valore, ma è certamente l'inizio di una stagione nella quale si deciderà il suo futuro, anche perché sul tavolo c'è anche il rinnovo del contratto in scadenza nel 2022. Che cosa può succedere, dunque?

Sarà il primo esperimento con Pirlo: comunque vada non sarà il caso di esaltarsi troppo o fustigarlo. Non gioca da due mesi, non ha svolto abbastanza allenamenti con la squadra e quindi non si può pretendere subito la luna. Ma nel corso dei prossimi due mesi, la Juventus affronterà 17 partite, tutte potenzialmente decisive per il campionato (dove i bianconeri accusano un ritardo di 4 punti dalla testa) e per la Champions League. Sarà un periodo chiave per Pirlo e per gli uomini che sceglierà: in queste situazioni si creano (o non si creano) le alchimie che possono condizionare non solo una stagione, ma proprio tutto il ciclo di un allenatore (per Conte e Allegri è andata così, per Sarri no, per esempio). Se Dybala si inserirà nell'alchimia potrebbe essere la svolta.

Anche perché il tempo è dalla sua parte. Ronaldo, che gli ha indubbiamente creato problemi di coesistenza calcistica (al netto di qualsiasi ragionamento di posizione, solo aumentando il carico di sacrifici in fase difensiva), non è eterno e Dybala può essere il Ronaldo dei prossimi cinque o sei anni per la Juventus.

Se Dybala non riuscirà a infilarsi nell'impasto di Pirlo e Pirlo dovesse spiccare il volo senza di lui, allora il dilemma Dybala diventerebbe sempre più grande per essere ignorato. Proprio perché sul tavolo del rinnovo c'è una richiesta di almeno 10 milioni di euro da parte dell'argentino, in un momento storico nel quale la Juventus sta «ricalibrando i costi» per usare le parole di Andrea Agnelli. E il dilemma sarebbe sempre lo stesso, perché la sua enorme qualità salverà sempre Dybala da una stagione completamente fallimentare, ma gli concederà lampi, sprazzi, periodi che rinfocoleranno i suoi fans, ma probabilmente non convinceranno la dirigenza. E il trattare (rinnovo o addio) diventerebbe un po' più ruvido.

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