Ecco come il caso Parma inciderà (o non inciderà) su Juventus-Napoli 3-0

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Ecco come il caso Parma inciderà (o non inciderà) su Juventus-Napoli 3-0© Juventus FC via Getty Images

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nell'ultima giornata di campionato si sono giocate tutte le partite, nonostante 36 giocatori positivi al Covid, sparpagliati 13 squadre, molte delle quali hanno giocato in trasferta, potendo comunque raggiungere la sede della partita, sfruttando la copertura del protocollo Figc-Governo. A distanza di due settimane dal caso Juventus-Napoli finito davanti al Giudice Sportivo (che ha decretato la sconfitta per 3-0 contro il Napoli, penalizzato anche di un punto) e che presto finirà davanti al Tribunale d'appello federale, il protocollo dà quindi un forte segnale di tenuta. Questo può influire sul parere dei giudici d'appello che analizzeranno il ricorso del Napoli? Sì, senza dubbio, vediamo però quanto e come.


COSA E' SUCCESSO A PARMA - Il caso del Parma è, in particolare, esemplare per similitudine con quello del Napoli e vale la pena ricostruirlo con tutti i dettagli. Il Parma di trova a gestire, durante la settimana che porta alla trasferta contro l'Udinese, quattro casi di positività al Covid19 (di cui uno leggermente sintomatico e gli altri tre asintomatici) emersi nella giornata di mercoledì. Arrivati al sabato ne emerge un quinto che, come gli altri, viene segnalato alla Asl a cui viene anche segnalata la partenza del resto della squadra "nella condizione di bolla", come prevede il protocollo. A quel punto la Asl ha delle perplessità legate al numero di positivi e al fatto che fossero in crescita, quindi con la possibilità che nei giocatori in partenza, nonostante il tampone negativo, ci fosse qualcuno che fosse in fase di incubazione della malattia. Il Parma, a quel punto, mette in contatto i vertici della Asl emiliana con quelli della Lega Calcio. Ne esce un confronto telefonico, con l'analisi precisa del protocollo e il via libera della Asl che, tuttavia, chiede un'ulteriore garanzia rispetto a quelle previste dalla normativa: il Parma si sottoporrà a un giro di tamponi in più, per maggiore sicurezza. Giro di tamponi, nel quale emergono altri due positivi che restano a Parma, mentre nel tardo pomeriggio la squadra raggiunge Udine con un volo charter. E il giorno dopo gioca regolarmente la partita.

DIFFERENZE CON NAPOLI - Quali sono le differenze con la situazione che ha, invece, portato il Napoli a far saltare la trasferta a Torino? Quella fondamentale è il coinvolgimento della Lega Calcio. In una situazione analoga, né il Napoli né la Asl hanno contattato la Lega per confrontarsi sul protocollo. Non esistono obblighi in questo senso (soprattutto per la Asl), ma il Parma, con l'immediato coinvolgimento della Lega Serie A ha certamente dimostrato la volontà di giocare la partita del giorno dopo, nonostante i 4, poi diventati 6, positivi. Un'altra importante differenza sta nel terreno del confronto a tre, Asl-Parma-Lega, avvenuto sulla base del protocollo Figc-Governo. Seguendo questa strada, il Parma ha quindi potuto raggiungere Udine e disputare la partita con il beneplacito della Asl e nonostante avesse 6 giocatori positivi contro i 2 del Napoli.


COSA ACCADRA' IN APPELLO/1 - Rispetto a tutti gli altri casi (per esempio la Juventus che è andata a Crotone con due positivi), quello di Parma ha proprio nella trattativa con la Asl la forte analogia con quello del Napoli. Come può apparire agli occhi del Tribunale d'appello Federale?
Innanzitutto non può non essere notata il differente atteggiamento del club. Perché la sentenza di primo grado del giudice Mastrandrea ha punito proprio quella che - secondo il suo giudizio - è la mancanza di volontà da parte del Napoli di giocare la partita, un atteggiamento "rinunciatario" che aveva indotto i dirigenti a disdire il volo per Torino ben prima del divieto esplicito della Asl. Il Parma si comporta in modo diametralmente opposto, cerca di convincere la Asl che tutto è conforme con il protocollo, coinvolge la Lega Serie A sul problema, accetta un compromesso che rende ancora più stringente il protocollo stesso, aggiungendo un giro di tamponi. L'atteggiamento del Parma rinforza in modo deciso la sentenza di Mastrandrea e, non a caso, l'amministratore delegato della Lega Serie A Luigi De Siervo si è pubblicamente complimentato con il club emiliano per il comportamento che ha dimostrato come un intervento di una Asl, dunque, si può gestire in armonia con il protocollo.


COSA ACCADRA' IN APPELLO/2 - Ma non è detto che questo possa inchiodare il Napoli alla sconfitta decisa in primo grado. Ci sono, infatti, alcuni elementi che vanno tenuti altresì in considerazione. Non tutte le Asl possono avere la stessa visione, sono Autorità Sanitarie... Locali e proprio in quell'ultimo aggettivo è implicita una certa autonomia. E' se è vero che il Protocollo, sottoscritto anche anche dal Napoli, è stato creato per dare un'indicazione univoca e nazionale (onde evitare il caos), la Asl resta - per semplificare al massimo - "più forte" nelle sue decisioni. Il nocciolo, per i difensori del Napoli, sarà dunque dimostrare che anche le prime comunicazioni delle due Asl di Napoli coinvolte erano "percettive", ovvero imponevano il divieto di trasferta, al contrario di quanto scritto nella sentenza Mastrandrea (che fa notare come la prima facesse esplicito riferimento al protocollo Figc-Governo, quasi a suggerirne l'utilizzo ai vertici del Napoli e al suo medico sociale). Il secondo punto sul quale batteranno i difensori del Napoli sarà la possibilità, alle 14.13 della domenica, di organizzare comunque la trasferta a Torino. Secondo Mastrandrea il comportamento del Napoli aveva già reso impossibile il viaggio (per questo l'ultima comunicazione della Asl NON è considerata legittimo impedimento), se il Napoli dimostrasse che nel primo pomeriggio gli era ancora possibile raggiungere Torino potrebbe ribaltare la sentenza.
Una cosa è certa: il comportamento del Parma ha dimostrato che si può giocare con sei positivi, andando in trasferta e dialogare con la Asl sulla base del protocollo. Per il campionato è un'ottima notizia.

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