Cristiano Ronaldo, l’attesa tra lavoro e tamponi

Si è contagiato il 13 ottobre in Nazionale. Giocare in casa contro il Barcellona gli concede 24 ore in più per negativizzarsi. Viene controllato quotidianamente: sta bene e non vede l’ora di tornare in campo
Cristiano Ronaldo, l’attesa tra lavoro e tamponi

TORINO - Più che una notizia, è una speranza quella che il quotidiano spagnolo Marca ha messo ieri sull’home page del suo sito: “Cristiano Ronaldo di nuovo positivo, non giocherà contro il Barcellona”. Affermazioni che contengono due inesattezze: CR7, che ha scoperto di essersi contagiato il 13 ottobre nel ritiro del Portogallo ed è rientrato in Italia il giorno successivo con un volo sanitario, è sempre rimasto positivo in questi undici giorni ed è appunto in attesa di un tampone negativo per riprendere ad allenarsi anche se, in isolamento nella sua villa sulla collina torinese, ha continuato a mantenersi in forma perché totalmente asintomatico; se il tampone negativo arriverà 24 ore prima della sfida contro il Barcellona, in programma mercoledì sera all’Allianz Stadium, il penta Pallone d’Oro potrà essere in campo a sfidare Leo Messi e non sarà costretto, come è successo per la trasferta bianconera a Kiev, a vedere la Champions in tv.

La Juventus l’altro ieri, cioè a sette giorni dal match contro il Barcellona, ha inviato all’ufficio preposto dell’Uefa tutta la documentazione medica relativa al numero 7 bianconero che attesta la buona salute del portoghese, un atto necessario perché previsto dal protocollo Uefa, anche se per avere il via libera per tornare in campo servirà un tampone negativo.

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