Ronaldo: Pirlo, Agnelli e il ruolo di fratello maggiore. Ecco cosa lo lega alla Juve

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Ronaldo: Pirlo, Agnelli e il ruolo di fratello maggiore. Ecco cosa lo lega alla Juve© www.imagephotoagency.it

Care amiche a cari amici di Tuttosport,

Può sorgere il dubbio, perlustrando la stampa estera delle ultime tre settimane, che Cristiano Ronaldo lasci la Juventus al termine della stagione. Eppure chi lo vive un po' più da vicino ha impressione completamente diversa, cioè che CR7 è seriamente intenzionato a rimanere in bianconero almeno fino alla fine della stagione 2021-22, scadenza naturale del suo contratto. Le certezze non si spendono mai con un anticipo così ampio (è la ragione per cui Nostradamus si occupava di calciomercato), ma ci sono elementi di cui bisognerebbe tenere conto per capire cosa frulla nella testa (e nel cuore) di Cristiano.

In questi mesi, per esempio, l'effetto Pirlo ha rivoluzionato lo scenario della vita professionale di Ronaldo. Scintilla scoccata fin da primo colloquio quest'estate e rapporto nato sulla base di una solidissima stima reciproca. C'era da aspettarselo, ma non era scontato: i due straordinari campioni si sono riconosciuti tali, parlando la stessa lingua, scoprendo le stesse sensibilità e stabilendo un dialogo professionale (e umano) estremamente proficuo. A Ronaldo non capitava dai tempi di Zinedine Zidane, con il quale aveva stabilito un rapporto simile. La relazione con l'allenatore non è un dettaglio per CR7, che vive il calcio in modo piuttosto soggettivo, quasi egocentrico, ma neppure lui può prescindere dal funzionamento della squadra (e il modo in cui gira con Pirlo è particolarmente adatto a esaltare le sue caratteristiche). E, soprattutto, ha sempre giovato dal punto di vista psicologico di un confronto continuo con l'allenatore della squadra, soprattutto se alla base di questo c'è grande fiducia.

Fiducia che Cristiano trova anche alla società. Andrea Agnelli e Fabio Paratici sono altri due riferimenti importanti per lui. Con entrambi il rapporto è diretto, senza intermediazioni, molto amichevole se non proprio di amicizia. Nei primi tempi alla Juventus, Ronaldo raccontava entusiasta agli amici la sensazione di essere stato accolto in una famiglia e delle profonde differenze fra l'atteggiamento altero di Perez e quello più immediato di Agnelli.

E poi c'è la nuova squadra, sempre più giovane: un altro fattore importante per CR7. Quest'estate, nei primi allenamenti, ha realizzato di essere circondato da grandissimi talenti, i quali tuttavia erano cresciuti con il suo poster appesa nella loro camerata. Ronaldo è l'idolo di De LIgt, di McKennie, di Kulusvesvki, di Chiesa, di Arthur, di Bentancur: ragazzi che hanno iniziato a giocare a pallone quando lui era già uno dei più forti del mondo e che glielo riconoscono in ogni allenamento. E questa circostanza piace moltissimo a Cristiano, che sta prendendo gusto al ruolo di fratello maggiore, di guida per una nidiata di talenti che possono aiutarlo a vincere senza mettere in discussione la sua grandezza.

Infine c'è Torino, intesa come città, sfondo che sta dando molto equilibrio alla vita privata di Ronaldo, soddisfatto delle abitudini discrete, della vicinanza al mare, dell'accoglienza calorosa ma mai invadente. Anche questo conta nella testa di Cristiano quando pensa al suo futuro. Un futuro che è impossibile, e poco professionale, pretendere di prevedere adesso, ma sul quale ci sono tanti indizi bianconeri. Non bastano per avere certezze, sono sufficienti a sorvolare sul gossip novembrino.

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