Juve, il top del 2020: da CR7 a McKennie

Dal miglior giocatore alla più grande rivelazione: il meglio di un anno bianconero. E dal Camp Nou una luce verso il 2021
Juve, il top del 2020: da CR7 a McKennie© Juventus FC via Getty Images

TORINO - Al di là delle vicende personali di ognuno, quello che sta per chiudersi è probabilmente l’anno più brutto che il mondo abbia vissuto dopo la fine della Seconda Guerra mondiale. Il calcio non ha fatto eccezione, costretto prima a fermarsi e poi a ripartire senza il calore della gente che lo ama. Gente a cui lo stadio è mancato tantissimo, ma che dal pallone ha potuto comunque estrarre momenti di felicità e di piacere. Felicità e bellezza che non sono certo mancate ai tifosi juventini, seppure la stagione che nel 2020 si è conclusa abbia inflitto loro la cocente eliminazione agli ottavi di Champions per mano del Lione e sebbene quella che nel 2020 è iniziata veda la squadra bianconera attardata nella corsa al decimo Scudetto consecutivo. Se si può parlare di corsa al fino a pochi anni fa inimmaginabile decimo tricolore di fila, però, è perché nella prima parte del 2020 la Juventus di Maurizio Sarri è riuscita a conquistare il nono. E se si può guardare con ottimismo (ma senza dimenticare il Lione) alla sfida degli ottavi di Champions contro il Porto è perché nella seconda parte del 2020 la Juventus di Andrea Pirlo ha strappato il primo posto del proprio gruppo al Barcellona con una vittoria per 3-0 al Camp Nou destinata a rimanere nella storia bianconera. Proprio dal successo dell’8 dicembre a Barcellona siamo partiti nell’elencare i momenti e i giocatori migliori della Juventus nell’anno che si chiude oggi. Otto Oscar discutibilissimi, in alcuni casi davvero faticosi da assegnare tra le varie nominations. Discutibilissimi e che ovviamente potete discutere: in pochi intimi in attesa di brindare, in molti nelle vostre chat e videochat e in ancora di più nei commenti sul sito e sulla pagina Facebook di Tuttosport. Buon anno!

Miglior partita: il 3-0 al Barcellona

Prestazione, contesto, avversario: Barcellona-Juventus dell’8 dicembre ha tutto per restare tra le partite del decennio, figurarsi se poteva non essere la partita dell’anno. Una Juve reduce da un bruttissimo primo tempo nel derby, ribaltato solo nel finale, ha disposto a piacimento al Camp Nou di un Barcellona che sarà in crisi, ma che all’andata allo Stadium l’aveva maltrattata oltre lo 0-2 finale. In Catalogna sarebbe stata accolta positivamente anche una semplice bella prestazione, una vittoria insufficiente a superare il Barcellona in classifica. Invece è arrivato un 3-0 costruito con un inizio prepotente seguito da una gestione attenta. Prova di forza e maturità che fa ben sperare per il 2021.

Miglior giocatore: CR7, 41 gol in 39 partite

Non ci sarebbe neppure bisogno di scriverle, queste poche righe: basterebbe il titolo per spiegare perché Cristiano Ronaldo è stato il miglior giocatore juventino del 2020. Chiudere un anno solare con più gol fatti che partite giocate - e giocandone 39, non una decina - è qualcosa che in Italia non si vedeva da epoche calcisticamente remote. Tanto che in molti erano convinti che CR7, abituato a certe medie in Spagna, da noi avrebbe segnato di meno. Sì, per un anno, giusto il tempo di ambientarsi. Nel 2020 Ronaldo è stato trascinante da gennaio a dicembre, fino al punto di accendere una fiammella di speranza persino nel buio del doppio confronto con il Lione.

Miglior acquisto: Morata, un grande colpo

Diciassette presenze su 19 partite giocate dalla Juventus (alla 1ª giornata contro la Sampdoria non era ancora stato tesserato e nel derby era squalificato), 10 gol segnati, 6 assist serviti ai compagni e un rigore procurato: di media una giocata decisiva per ogni presenza. Anche nel caso di Alvaro Morata, come per Ronaldo, i numeri sono eloquenti per spiegare la scelta di considerarlo come il miglior acquisto juventino del 2020. Kulusevski ha offerto squarci di futuro (molto prossimo) radioso, McKennie è stato, come leggete a parte, una vera rivelazione e Chiesa sta diventando sempre più importante. Morata però è stato ed è fondamentale.

Miglior giovane: De Ligt è straripante

Intanto definiamo la categoria: abbiamo considerato giovani i giocatori che nello scorso campionato, chiusosi nel 2020, erano considerati (o lo sarebbero stati) Under 21 nel regolamento della Serie A: i nati dal 1° gennaio 1998 in poi. Dunque a giocarsi lo status di miglior giovane della Juventus nel 2020 c’erano De Ligt (classe 1999), Demiral (1998), McKennie (1998) e Kulusevski (2000). Tutti oltre la sufficienza, ma De Ligt molto più oltre degli altri. Il centrale olandese ha disputato una seconda parte della scorsa stagione eccellente nonostante il problema alla spalla destra che lo ha costretto a operarsi ad agosto e appena è rientrato è diventato subito grande protagonista. E lo sarà per molto.

Rivelazione: McKennie sorprendente

Con Vidal al momento dell’acquisto, visti ruolo, provenienza dalla Bundesliga e scarsa fama in comune, con Davids dopo le prime partite, viste grinta e dinamismo. Weston McKennie fin dai suoi primi secondi da juventino si è trovato a far fronte a paragoni decisamente scomodi. Si tratta di giocatori che hanno contribuito a scrivere la storia della Juventus ed è presto per dire che “Texas boy”, come lo chiama Ronaldo, è alla loro altezza, ma intanto non ha sfigurato. E in tre mesi più di questo non poteva: capace di giocare in più ruoli, sempre con grinta, dinamismo, buona tecnica e un sopraffino senso dell’inserimento che lo ha portato a segnare gol pesanti.

Più bel gol: i 10 tocchi di Dybala contro l'Inter

Sarà probabilmente il più discusso degli otto “Oscar” che abbiamo assegnato: nulla è più soggettivo della bellezza e la concorrenza era tanta: dal gol di Higuain all’Udinese in Coppa Italia dopo una triangolazione da Play Station con Dybala alle cavalcate di Ronaldo contro il Verona e Rabiot contro il Milan. Però i 10 tocchi, tutti di sinistro, con cui Dybala ha firmato il 2-0 all’Allianz Stadium sull’Inter l’8 marzo sono stati una danza magica. Dal controllo d’esterno sul lancio di Bentancur con cui ha saltato per la prima volta Young al secondo dribbling sull’inglese dopo il triangolo con Ramsey, per chiudere con il tocco anticipato d’esterno con cui ha bruciato Skriniar e Handanovic.

Miglior parata: super Szczesny su Castrovilli

Anche in questo caso la discussione può essere infinita. E dal volo di Szczesny sul colpo di testa di Romero contro l’Atalanta ai due tuffi rasoterra di Buffon sui diagonali di Messi al Camp Nou, i portieri bianconeri hanno sfoderato fior di parate anche nelle ultime settimane. Proprio una delle ultime è però forse stata la migliore dell’anno. Quella di Szczesny su Castrovilli nel primo tempo di Juventus-Fiorentina: un tuffo su un tiro di prima angolatissimo e rasoterra, da una decina di metri e dopo un cross che aveva attraversato area e gambe, di una difficoltà spaventosa. Parata vana, col senno di poi, ma aveva tenuto aperta la partita. E senza la serata nera di La Penna, chissà...

Miglior recupero: Ronaldo in difesa ruba la palla a Messi

Certe chiusure di forza e tempismo di De Ligt hanno lo spettacolare senso di potenza di un colpo da ko tra pesi massimi. E una di quelle avrebbe meritato il titolo di miglior intervento difensivo juventino del 2020. Questo se al Camp Nou nella sera di Barcellona-Juventus non ci fosse stato un recupero il cui significato va oltre l’intervento stesso: uno dei due migliori giocatori del mondo, Cristiano Ronaldo, che a 10 minuti dalla fine torna nella propria area e sfila la palla all’altro, Lionel Messi, sventando l’occasione con cui il Barcellona avrebbe potuto riaprire la corsa al primo posto del girone. E comunque, per lettura e tempismo, è stato anche un gran recupero di per sé.

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