Agnelli e il futuro del calcio: ecco lo scenario dipinto dal presidente della Juve

L'intervento del numero uno bianconero pubblicato sulla rivista Linkiesta da ieri in edicola
Agnelli e il futuro del calcio: ecco lo scenario dipinto dal presidente della Juve© Marco Canoniero

«Il processo di polarizzazione proseguirà inarrestabile. Saranno pochissimi i calciatori a poter essere ammessi al tier 1 del gioco e a loro, in virtù del successo commerciale dello spettacolo, sarà necessario continuare a garantire risorse adeguate, magari in uno schema lavoratore-datore di lavoro interamente rinnovato. Club e Fifpro hanno rappresentanze e professionalità adeguate per discuterne fin da subito. Anche il numero di club che daranno vita al vertice dello spettacolo calcistico dovrà essere ridiscusso, non per assecondare i desideri di un avido gruppo di imprenditori bensì perché l’offerta di calcio sia adeguata alla domanda e garantisca qualità». In uno dei passaggi chiave del suo intervento sulla rivista “Linkiesta Forecast” (un’interessante antologia di interventi di prestigio sul futuro, selezionati dal sito Linkiesta, diretto da Christian Rocca), Andrea Agnelli tratteggia la sua idea del calcio fra 20 anni.

L'idea del calcio fra 20 anni di Agnelli

Un calcio che non può, sostiene il presidente della Juventus (e anche dell’Eca), pensare di proseguire con l’attuale struttura organizzativa. La crisi del Covid ha messo a nudo le pecche e i limiti, urge un nuovo modello. Quello che viene abbozzato da Agnelli sembra prevedere un settore di iperprofessionisti che possano sfruttare tutte le potenzialità economiche del calcio (non ancora del tutto espresse), ma nello stesso tempo non viene trascurata l’importanza della base, quella che «alimenta il sogno», e il cui mantenimento sarebbe garantito proprio dalle risorse generate dalle potenzialità economiche sopracitate. Il tutto anche grazie a nuove piattaforme di distribuzione del prodotto mediatico, indispensabili per attirare le nuove generazioni, che sembrano pericolosamente meno interessate al calcio. È un manifesto sintetico, quello di Agnelli, che inevitabilmente non scende nei dettagli, ma fornisce un’idea abbastanza definita della direzione che il calcio dovrà intraprendere nei prossimi anni, quelli di rinascita dopo il Covid, perché «lo spettacolo calcistico ha tutto per continuare a prosperare e a essere il migliore del mondo. Ci sono i protagonisti, ci sono gli investitori e ci sono gli appassionati».

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