Pirlo avvisa la Juve: "Non dobbiamo concedere niente"

Sottolinea il tecnico: "Con l'Inter basta un dettaglio per fare la differenza. Chiellini c'è, McKennie non è al massimo. Sono allenatore grazie a Conte"
Pirlo avvisa la Juve: "Non dobbiamo concedere niente"© Juventus FC via Getty Images

TORINO - Antonio Conte prova a buttare la palla in campo Juventus («Nessuna squadra ha colmato il gap con i bianconeri»), Andrea Pirlo è pronto a ribattere: «Conosco bene Antonio, gli piace dire apposta queste cose le per togliere pressione all'Inter - sorride il tecnico bianconero -. Nessun problema, vinciamo lo scudetto da nove anni, subiamo più pressione di altri. Ma loro non sono da meno, sono stati costruiti per vincere lo scudetto: noi abbiamo puntato al mercato su gente di prospettiva, loro su giocatori pronti. Le ambizioni sono però le stesse».

Questione di testa

Pirlo chiede una cosa ai suoi: concentrazione. Quella scivolata via con il Sassuolo in campionato e con il Genoa in Coppa Italia: «Ma avversarie come l'Inter ti obbligano a tenere sempre la concentrazione al massimo. Le partite sono difficili da interpretare, si gioca ogni giorno e si vivono i match sui dettagli. Occorre sfruttare ogni aspetto, basta poco e quel poco fa la differenza. Non dobbiamo concedere niente. Domani mi aspetto un'inter inizialmente aggressiva, che vorrà dare ritmo, però noi ci siamo preparati. Anche per questo non dovremo aver paura di andare a San Siro e fare la partita, perché siamo la Juventus. Sarà una gara tattica, ma liberi di testa».

Pericolo Hakimi

Una Juve che affronta l'impegno tra assenze per Covid, infortuni e recuperi importanti: «I tamponi li stiamo aspettando come tutti i giorni, mentre gli infortunati i sono aggregati. Chiellini sta bene: è pronto ed è carico, ha voglia di giocare questa grande sfida. Noi siamo finalmente contenti di aver Giorgio a pieno servizio, è un valore aggiunto. McKennie si è allenato, anche se non è al 100%. Ramsey sta bene». Questo per una Juventus che potrebbe puntare su tutti i centrali, vista la pericolosità nerazzurra sulle fasce (vedi Hakimi). E quindi Szczesny tra i pali, poi Demiral, Bonucci, Chiellini e Danilo, Chiesa sulla fascia destra, Ramsey a sinistra, con Bentancur e Rabiot in mezzo al campo. Davanti Morata e Ronaldo.

Grazie Conte

Un ultimo passaggio è dedicato a Conte: «Ci siamo sentiti dopo la prima partita, poi basta. È vero, abbiamo due caratteri diversi e forse per questo siamo andati d'accordo, prima quando giocavamo e poi quando mi allenava. È stato il primo che mi ha fatto pensare di studiare da tecnico, quindi gli sono grato. Mi ha insegnato tante cose da giocatore e da lì è nata quella cosa di pensare a un futuro da allenatore. Adesso siamo però su due panchine diverse, da avversari».

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