De Ligt-Demiral, prove di futuro per la difesa della Juve

Con la coppia centrale formata dai due giovani i bianconeri recuperano i palloni molto più in alto. Perfettamente complementari, uniscono tecnica e cattiveria agonistica, capacità in marcatura e posizionamento tattico da difensori moderni
De Ligt-Demiral, prove di futuro per la difesa della Juve

Insieme fanno l’età che Gigi Buffon compie domani. Matthijs de Ligt, 21, e Merih Demiral, 22, questa sera formeranno la coppia centrale che la Juventus potrebbe schierare per i prossimi dieci anni e non solo per la mera questione anagrafica. Perfettamente complementari, uniscono tecnica e cattiveria agonistica, capacità in marcatura e posizionamento tattico da difensori moderni. Di quelli, per intendersi, che non hanno paura a prendere l’avversario più in lato possibile. Come dimostrano le statistiche, lampanti nel caso di De Ligt: con l’olandese in campo la Juventus recupera la palla nella metà campo avversaria 17,5 volte a partita, senza di lui la media scende a 10. E quando Pirlo lo ha schierato contemporaneamente con il turco, l’effetto è stato ancora più evidente: 21 i palloni recuperati nella metà campo avversaria (di cui 6 dal solo De Ligt). È successo nella gara casalinga contro il Cagliari, non a caso una delle più brillanti nella parte iniziale della stagione bianconera. Dopo quella sfida, De Ligt aveva detto: «Con Pirlo proviamo a giocare più moderni, con i difensori uno contro uno: con l’Ajax ho sempre giocato così e mi piace». D’altra parte è cresciuto “rompendo la linea” (sottinteso: difensiva) ossia staccandosi all’occorrenza dai compagni di reparto per aggredire l’avversario cercando l’anticipo o il contrasto vincente.

De Ligt e Demiral sono entrambi velicissimi

E, proprio come Demiral, può contare su uno spunto velocissimo, che consente a entrambi di recuperare con meno problemi eventuali ripartenze avversarie. Né De Ligt, né Demiral temono, insomma di lasciare campo alle loro spalle, sicuri di poterlo ripercorrere al contrario assai rapidamente. Non un dettaglio per il gioco di Pirlo che invoca sempre il recupero palla più alto possibile per consentire ai giocatori offensivi, soprattutto quelli di maggiore qualità, di dover correre il meno possibile e riuscire a stare in zona pericolosa per gli avversari il più a lungo possibile.

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