TORINO - Cristiano Ronaldo torna sul luogo del delitto, sportivo s’intende, sempre con l’imprimatur di capocannoniere del campionato. Dall’alto delle 20 reti griffate in questa stagione non vede l’ora di calcare l’erba di San Siro e riavere di fronte i nerazzurri dell’Inter: in quasi tre anni di Juventus gli è capitato raramente di aver sbagliato partita e l’incrocio in Serie A del 17 gennaio è una di queste. In quella occasione anche il fuoriclasse portoghese è stato risucchiato dall’evanescenza bianconera, apparendo abulico e defilato al cospetto del rivale Lukaku (pure lui a secco nel Derby d’Italia e squalificato stasera), senza mai impensierire con un paio di tiri da fuori area Samir Handanovic, costretto dall’Inter a stare lontano dall’area. La vendetta va servita fredda e sedici giorni non sono bastati a CR7 per sbollire la rabbia e superare la cocente delusione. Ma proprio la voglia di rivincita è l’arma migliore per caricare il numero 7 bianconero.
A San Siro
Nonostante l’ultimo ko, San Siro resta uno stadio amico: qui CR7 ha vinto la sua terza Champions League, nel 2015-16, strappandola con il Real Madrid all’Atletico e griffando dal dischetto il rigore decisivo con una freddezza spietata. Qui ha segnato l’unico gol all’Inter da juventino, rispondendo alla rete di Radja Nainggolan: non un centro fondamentale, perché la Juventus aveva già lo scudetto in tasca, ma vedere la sua esultanza e sentire il suo Siiuu rimbombare tra le torri del Meazza davanti ai tifosi nerazzurri ammutoliti è stato motivo di grande gioia per il popolo bianconero. Infine qui ha festeggiato tre reti contro il Milan, l’ultima a luglio, alla conclusione della scorsa stagione: è coincisa con una sconfitta, ma anche in questo caso la Juventus veleggiava verso il suo nono scudetto consecutivo. [...]