Juve, Rampulla: "Ronaldo fa soffrire molti. E su Ibrahimovic e Conte..."

L'ex portiere bianconero a ruota libera: attacca CR7, svela un retroscena su Zlatan in bianconero e dice la sua sulla lite tra Agnelli e l'allenatore dell'Inter
Rampulla, un gol con la maglia della Cremonese© /Agenzia Aldo Liverani S.a.s.

Michelangelo Rampulla, nel corso dell'intervista rilasciata al Corriere di Torino, ha toccato tanti argomenti riguardanti nuovi e vecchi campioni della Juve, da Cristiano Ronaldo a Ibrahimovic. Su quest'ultimo ha rivelato un particolare aneddoto sull'addio del 2006. Non voleva farlo trasferire all'Inter:"Ci ho provato in tutti i modi nel ritiro di Pinzolo. Ho parlato con Ibra in seggiovia, c’era anche Igor Tudor. Credo che Zlatan all’epoca volesse rimanere, ma era giovane, alla Juve non guadagnava tanto e i nerazzurri gli avevano fatto una proposta irrinunciabile".

"Juve, molti soffrono Ronaldo: serve lo spirito del 1996"

Queste le parole di Rampulla su Cristiano Ronaldo: "Dovrebbe essere la ciliegina sulla torta di una squadra forte. Molti giocatori soffrono la sua presenza: da quando è arrivato, Dybala è caduto in un limbo e ha perso autostima. Oggi alla Juve ci sono giocatori molto forti, ma manca quello spirito del 1996. Con Lippi i grandi campioni si esaltavano a lavorare per la squadra. I tifosi non si aspettavano di vedere la Juve in balia del Porto per 80 minuti, ma il gol di Chiesa lascia tutto aperto". Poi si abbandona ai ricordi: "I più belli? La semifinale di ritorno col Psg nel 93’ in Coppa Uefa. Poi la gara contro il Rosenborg in Champions nel ‘98: ho parato un rigore a cinque minuti dalla fine e ho messo la firma sul passaggio del turno. Tra i momenti più difficili invece la sconfitta contro il Perugia nel 2000 e quella contro il Borussia Dortmund in finale di Champions nel ‘97. Le sento mie al cento per cento anche se non ho giocato".

Su Conte: "Antonio tifa Juve, ma il lavoro è lavoro". E la lite con Agnelli...

Rampulla parla anche di Conte, oggi alla guida dell'Inter:"Antonio era un tifoso juventino, però il lavoro è lavoro. È strano vederlo all’Inter dopo gli anni passati insieme, ma fa parte del gioco. La lite con Andrea Agnelli? Antonio è un sanguigno e difende i suoi uomini. Da noi giocavano calciatori che erano tifosi dell’Inter e del Milan, ma quando indossavano la maglia della Juve pensavano solo a quei colori".

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