Lippi ricorda Gianni Agnelli: "Era un imperatore. Ci salutò così..."

L'ex allenatore bianconero rivela alcuni retroscena del rapporto speciale con l'Avvocato nel giorno del centesimo anniversario dalla sua nascita
Lippi ricorda Gianni Agnelli: "Era un imperatore. Ci salutò così..."© ANSA

Gianni Agnelli oggi avrebbe compiuto 100 anni. L'Avvocato è rimasto nei cuori e nella mente di chi ha avuto il privilegio di conoscerlo. Tra questi vi è Marcello Lippi, tecnico della Juve dal 1994 al 1999 e poi dal 2001 al 2004. Nel giorno del centenario dalla nascita di Gianni Agnelli, l'allenatore viareggino ha rilasciato un'intervista a Sky Sport, commentando: "Era considerato l'imperatorea livello imprenditoriale, a livello politico. Tutti i capi di Stato lo chiamavano quando c'era bisogno di qualcosa. Insomma, era un imperatore. Quando io arrivai alla Juventus nel 1994-95- racconta Lippi - una volta gli chiesero: 'ma cosa ne pensa della Juventus, può vincere il campionato?' E lui rispose: 'è più facile che la Ferrari vinca il Mondiale che la Juventus il campionato'. E la Ferrari quell'anno non andava tanto bene, perciò fu una cosa forte”. A fine stagione i bianconeri conquistarono lo scudetto numero 23 della storia del club. “Verso la fine del campionato ha ricominciato a venire a vedere la Juventus- continua Lippi -mi telefonava, mi salutava, mi faceva i complimenti, mi ridette quella confidenza che era normale che desse all'allenatore della Juventus”

Gianni Agnelli, le parole che ha detto

Lippi sul rapporto con l'Avvocato Agnelli 

Il tecnico toscano, uno dei più vincente della storia della Juve con 13 trofei in otto anni, 5 scudetti, una Coppa Italia, 4 Supercoppe, una Champions Leaugue, una Coppa Intercontinentale e una Supercoppa UEFA, si sofferma poi a parlare del rapporto personale con Gianni Agnelli: "Io lo so che a lui piaceva molto parlare con me, si parlava di tutto. Una volta, mi ricordo, venne a salutare la squadra e disse “mi raccomando, fate bene, avete l'allenatore viareggino, che è il miglior prodotto di Viareggio, dopo la Sandrelli però, e perciò si scherzava spesso anche di queste cose, penso che lui apprezzasse il mio modo di fare, il mio modo di essere”

Quel mattino al Lingotto con Agnelli

Lippi: ecco come ci salutò Gianni Agnelli

Lippi ricorda poi che l'Avvocato, due mesi prima della morte, già molto malato, lo chiamò per invitarlo in casa: “L’Avvocato era un po’ di tempo che stava male, ci chiamò a casa sua. Era sdraiato su una poltrona con lo scialle e i segni ormai evidenti della malattia, ma col sorriso. Ci ricordò le vittorie che avevamo fatto, una dopo l’altra. Passata mezz’ora ci disse: 'Scusate sono un po’ stanco'. Me lo ricorderò per tutta la vita, fu il suo modo di ringraziarciSi ricorda Lippi quella vittoria là, si ricorda quando vincemmo col Real? Si ricorda quella partita?- racconta -fu il suo modo di ringraziarci per tutte le gioie che avevamo dato agli juventini, per i risultati che avevamo ottenuto. Me lo ricorderò per tutta la vita”.

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