Pagelle Juve: Szczesny e Kulusevski, papere e svarioni

Derby da incubo anche per Alex Sandro. Cristiano Ronaldo salva la prestazione col gol. Chiesa super
Pagelle Juve: Szczesny e Kulusevski, papere e svarioni© ANSA

SZCZESNY 4.5
L’errore sul secondo gol di Sanabria è davvero goffo, perché uno del suo livello non può incassare una rete sul primo palo. Ma anche in occasione del primo gol non è parso del tutto convincente, con quella respinta un po’ così e la reattività non strepitosa. Per onestà bisogna contargli nel bilancio, nella colonna dell’avere, le due parate nel finale: quella sul colpo di testa di Sanabria e la punizione di Baselli. Insomma il voto punisce l’errore macroscopico non una performance disastrosa.

CUADRADO 6
Primo tempo moscio, secondo tempo efficace, per quanto meno determinante di altre volte. Rimane, tuttavia, una giocatore chiave per lo sviluppo del gioco della Juventus, perché è l’unico con soluzioni creative e tecniche che possono costruire occasioni in serie. E anche ieri lo ha dimostrato.

DE LIGT 6
Il duello fisico con Belotti è spettacolare come certi mondiali dei massimi. Rischia, proprio sul bomber azzurro, con un intervento al limite, poi resta uno dei più lucidi e limita i rischi della Juventus.

CHIELLINI 6
C’è un momento, nel primo tempo, nel quale recupera la palla nella sua area e, in una situazione spinosa, la calcia lontana con un campanile che suona come un manifesto del suo personale pensiero sulla costruzione dal basso. Gioca un derby d’altri tempi, ruvido e agonistico, sbaglia poco ed è un importante azionista sul gol di Ronaldo.

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ALEX SANDRO 5
Sbaglia tanti passaggi, perde palloni importanti (quello che regala a Rincon e che porta De Ligt a rischiare su Belotti è il peggiore), non spinge e non appare particolarmente sicuro nella fase difensiva. Rabiot (42’ st) ng: lascia il segno sulla partita solo per lo sbaglio di maglia (entra in campo con il 38 di Frabotta sulla schiena, salvo poi rimediare velocemente).

KULUSEVSKI 4
L’errore che innesca il secondo gol del Torino è tremendo e tremendamente uguale a quello che aveva già commesso contro la Lazio. La prestazione che ci sta intorno è poco convincente, con tanti passaggi sbagliati, nessuna idea brillante, nessun inserimento in area che porti a qualche risultato. E neanche una reazione d’orgoglio dopo l’assist a Sanabria. Bernardeschi (26’ st) 6: suo il cross per il gol del pareggio. Entra in modo convincente e dà il suo contributo alla pressione della ripresa. Nel finale si fa ammonire per una simulazione che potrebbe evitare.

DANILO 5.5
E’ una soluzione interessante quella di vederlo mediano, ma era parso più convincente contro la Lazio e il Cagliari. Ieri è sembrato meno a suo agio: sembra effettivamente un terzino che fa il mediano, non un ex mediano che torna nel suo ruolo. Ma resta solido, anche nei momenti difficili. Ramsey (26’ st) 5: non lascia un grande segno sulla partita e nei primi minuti sembra perfino a disagio e sotto ritmo.

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BENTANCUR 6
Sfortunato sul palo nei minuti finali che avrebbe potuto consegnarlo alla storia. Gioca una partita concreta, con qualche guizzo, nessun colpo di genio, ma molti meno errori di alcuni colleghi.

CHIESA 7
L’impressione è che senza di lui la Juventus avrebbe perso il derby. E non solo per il gol con cui sblocca il risultato, ma per la foga agonistica con la quale interpreta la partita e cerca di trascinare la squadra in avanti anche nei momenti difficili. Nel finale, quando cambia fascia dopo l’ingresso di Bernardeschi, cala leggermente.

MORATA 5
L’assist a Chiesa per il primo gol, poi quasi nulla. Molti errori, molti pasticci, non riesce a farsi notare, non riesce a incedere.

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RONALDO 6
Timbra ancora il cartellino e salva la sua prestazione che, fino a quel momento, non era stata esattamente memorabile. Soffre la mancanza di rifornimenti adeguati e anche un momento in cui sembra più mosso dall’orgoglio che da una forma effervescente.

ALL. PIRLO 5
Gli errori dei singoli non possono essere tutti imputati all’allenatore, ma un allenatore deve mettersi nelle condizioni di limitare al massimo la possibilità di sbagliare nei singoli. L’impressione è che la sua Juventus in questo momento viva di incertezze più che di certezze e che l’errore di Kulusevski sia un po’ figlio della sfortuna e un po’ no. Il passo avanti rispetto al Benevento è solo nel risultato, la prestazione infatti presenta pericolose analogie con quella prima della pausa. La domanda è se, nel giro di tre giorni, c’è la possibilità di migliorare per affrontare il Napoli. E se in questi tre giorni perdonerà i tre giocatori puniti ieri, quando in panchina avrebbe potuto avere McKennie e Dybala (Arthur era comunque infortunato) da inserire nel finale.

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ARBITRO FABBRI 5
Il rigore di De Ligt su Belotti è di quelli che si possono dare in epoca di Var e di penalty dati per contattini. Pasticcia, insieme all’assistente, sulla rimessa che innesca l’azione del gol del pareggio granata. Errori che pesano sulla sua prestazione.

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SZCZESNY 4.5
L’errore sul secondo gol di Sanabria è davvero goffo, perché uno del suo livello non può incassare una rete sul primo palo. Ma anche in occasione del primo gol non è parso del tutto convincente, con quella respinta un po’ così e la reattività non strepitosa. Per onestà bisogna contargli nel bilancio, nella colonna dell’avere, le due parate nel finale: quella sul colpo di testa di Sanabria e la punizione di Baselli. Insomma il voto punisce l’errore macroscopico non una performance disastrosa.

CUADRADO 6
Primo tempo moscio, secondo tempo efficace, per quanto meno determinante di altre volte. Rimane, tuttavia, una giocatore chiave per lo sviluppo del gioco della Juventus, perché è l’unico con soluzioni creative e tecniche che possono costruire occasioni in serie. E anche ieri lo ha dimostrato.

DE LIGT 6
Il duello fisico con Belotti è spettacolare come certi mondiali dei massimi. Rischia, proprio sul bomber azzurro, con un intervento al limite, poi resta uno dei più lucidi e limita i rischi della Juventus.

CHIELLINI 6
C’è un momento, nel primo tempo, nel quale recupera la palla nella sua area e, in una situazione spinosa, la calcia lontana con un campanile che suona come un manifesto del suo personale pensiero sulla costruzione dal basso. Gioca un derby d’altri tempi, ruvido e agonistico, sbaglia poco ed è un importante azionista sul gol di Ronaldo.

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