Pagina 2 | Sprint Champions: lo stato di salute delle squadre in lotta

Inter convitata di pietra, per il resto tutto è possibile. La squadra di Conte, in attesa di festeggiare lo scudetto che interrompe nove anni consecutivi di strapotere Juventus, ha già messo in ghiaccio la partecipazione alla prossima Champions. Per le altre cinque che inseguono ogni opzione è aperta, ma i posti sono solto tre. E quindi qualcuno masticherà amaro. Cerchiamo di capire come stanno queste squadre, andando in rigoroso ordine di classifica.

ATALANTA (68 PUNTI)

Il girone di ritorno dell’Atalanta è stato finora straordinario: 14 partite, per 10 successi 2 pareggi e altrettante sconfitte. Dietro all’Inter ci sono gli uomini di Gasperini, che hanno vinto sei delle ultime sette gare. Lo hanno fatto con ritmo e gioco, con una tenuta eccellente dal punto di vista fisico e mentale. In difesa la conferma di Palomino ha dato la possibilità di variare (linea a quattro oppure a tre) mentre in attacco alle doti riconosciute di Zapata (14 gol) e dell’anomala riserva Muriel (19) si sono aggiunte quelle di Malinovskyi, a segno nelle ultime tre partite. In più Gasperini non ha nemmeno una situazione cartellini da gestire: l’unico diffidato è Freuler. In questo contesto è difficile individuare qualcosa che non vada. Il solo possibile intoppo è una distrazione legata alla finale di Coppa Italia contro la Juventus, il 19 maggio, ma il tecnico ha già detto che il primo obiettivo è tornare in Champions per il terzo anno consecutivo.

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NAPOLI (66 PUNTI)

La risalita del Napoli è stata impressionante. Tenendo conto che la sconfitta di Torino con la Juventus è da ascrivere a un recupero dell’andata, il gruppo di Gattuso ha collezionato 26 punti nelle ultime 10 partite. Lo ha fatto con un gioco fluido, capace di creare opportunità senza soluzione di continuità. Situazioni in cui emergono la maturità di Insigne e la fisicità di Osimhen. Il lavoro di Gattuso è stato fondamentale anche sui singoli, basti vedere il rilancio di Bakayoko. Come per l’Atalanta, in questo momento appare complicato trovare punti deboli nel Napoli. L’unico è rappresentato da una certa tendenza a distrarsi in difesa, un problema emendato dall’attacco, che segna sempre una rete in più della controparte. Come esemplificato dal 4-3 al Crotone.

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JUVENTUS (66 PUNTI)

La Juventus è la grande malata del momento: appena 8 i punti raccolti nelle ultime 6 partite, giornate in cui è emerso ancora una volta uno dei grandi mali di questa stagione, ovvero la friabilità contro le medio-piccole del campionato (la sconfitta in casa con il Benevento, i pareggi con Torino e Fiorentina). Al Franchi è poi emersa la tendenza di Pirlo a cambiare con troppa frequenza le formazioni, stavolta con la scelta di un inusuale 3-5-2, poi corretto in corsa, improduttivo e zoppicante. L’ultima trasferta ha confermato la fatiche fuori casa (nel ritorno successi soltanto contro Sampdoria e Cagliari) e i bianconeri ne dovranno affrontare tre da qui a fine stagione: Udinese, Sassuolo e Bologna. In tale quadro complicato, la Juventus può contare sulla forza dei singoli: Ronaldo e Dybala sono più di quello che stiamo vedendo, mentre c’è sempre il fattore Chiesa, con la sua voglia di spaccare il mondo.

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MILAN (66 PUNTI)

Insieme con la Juventus, è la squadra che sta faticando di più. Due sconfitte consecutive (Sassuolo in casa e Lazio fuori) hanno trasferito il Milan dal secondo al quinto posto, con giocatori palesemente stanchi che non reggono più le due fasi mentre altri, anche se lo negheranno, sono alle prese con complicati rinnovi di contratto: Donnarumma e Calhanoglu. E Ibrahimovic pare essersi eclissato. Il calendario, poi, non è facile, come raccontiamo qui sotto. A questo Pioli può contrapporre una tipologia di gioco che non viene mai meno, anche se con costanza minore nei 90’, e la possibile esplosione di Leao o Calhanoglu. Il ritorno di Romagnoli dovrebbe infine dare maggiore solidità alla difesa.

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LAZIO (61 PUNTI)

Con Atalanta e Napoli è la squadra in ascesa: 6 vittorie nelle ultime 7 uscite, con il solo passo falso al Maradona. L’inerzia è dalla parte della squadra di Inzaghi, con un organico finalmente al completo. I big sono di nuovo decisivi, come hanno dimostrato Milinovic-Savic, Immobile e Correa contro il Milan. In più il ritorno dei senatori (vedi Lulic) assicura esperienza sul campo. I limiti stanno in una difesa con la tendenza a distrarsi (gli 8 gol incassati tra Benevento e Napoli) e la tendenza del tecnico a puntare sempre sugli stessi undici-dodici uomini, quando qualcuno avrebbe bisogno di tirare il fiato (Lucas Leiva e Luis Alberto). Ultimo punto a favore: la partita con il Torino da recuperare.

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NAPOLI (66 PUNTI)

La risalita del Napoli è stata impressionante. Tenendo conto che la sconfitta di Torino con la Juventus è da ascrivere a un recupero dell’andata, il gruppo di Gattuso ha collezionato 26 punti nelle ultime 10 partite. Lo ha fatto con un gioco fluido, capace di creare opportunità senza soluzione di continuità. Situazioni in cui emergono la maturità di Insigne e la fisicità di Osimhen. Il lavoro di Gattuso è stato fondamentale anche sui singoli, basti vedere il rilancio di Bakayoko. Come per l’Atalanta, in questo momento appare complicato trovare punti deboli nel Napoli. L’unico è rappresentato da una certa tendenza a distrarsi in difesa, un problema emendato dall’attacco, che segna sempre una rete in più della controparte. Come esemplificato dal 4-3 al Crotone.

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