Addio a Giampiero Boniperti, giocatore e presidente onorario della Juve

Coniò il celebre motto: "Vincere non è importante, è l'unica cosa che conta". È deceduto per insufficienza cardiaca. Avrebbe compiuto 93 anni il prossimo 4 luglio
Addio a Giampiero Boniperti, giocatore e presidente onorario della Juve© Daniele Buffa/Image Sport

Lutto nel mondo del calcio: è deceduto nella notte a Torino per una insufficienza cardiaca Giampiero Boniperti, presidente onorario della Juventus, di cui è stato una bandiera prima come calciatore e poi come dirigente. Boniperti, che negli ultimi anni si era ritirato a vita privata, avrebbe compiuto 93 anni il prossimo 4 luglio. I funerali si svolgeranno nei prossimi giorni in forma privata per volere della famiglia. 

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Boniperti, una vita per la Juve

Una vita per la Juve quella di Giampiero Boniperti, che ha legato la propria carriera sportiva e dirigenziale ai colori bianconeri. Tutto ebbe inizio nel 1946, a 17 anni, quando fu pagato 60mila lire tra la squadra del suo paese, Barengo (Novara), e il Momo che l'aveva tesserato. In un'intervista confessò che gli sarebbe bastato indossare la maglia della Juve una sola volta per essere felice per sempre. La indossò, invece, ben 444 volte, tanto che quella casacca bianconera divenne per lui come una seconda pelle. Nei suoi 15 anni di militanza bianconera ha fatto sognare generazioni di tifosi, formando con John Charles e Omar Sivori il celebre Trio magico, uno dei più prolifici che il nostro campionato ha mai avuto la fortuna di ammirare. È stato presidente della Juve dal 1971 al 1990 e poi, quando fu richiamato dalla famiglia Agnelli, amministratore delegato dal 1991 al 1994. Dal 2006 era presidente onorario.

Boniperti e i trionfi con la Juve

Con la Juve ha vinto cinque scudetti e due Coppe Italia, conquistando la classifica marcatori nel 1948 con 27 reti (2 in più di Valentino Mazzola che, però, in quell'anno si laureò campione d'Italia con il Torino). Nel 2004 è stato inserito nella FIFA 100, la lista dei 125 migliori calciatori della storia, stilata in occasione del centenario della FIFA. Nel 2012 è entrato a far parte della Hall of Fame del calcio italiano tra i dirigenti. Si deve a lui il celebre motto bianconero: "Vincere non è importante, è l'unico cosa che conta", divenuto un mantra e un monito per i calciatori e i tifosi della Vecchia Signora. "La Juve non è soltanto la squadra del mio cuore, è il mio cuore", amava dire. Tra i tantissimi calciatori che ha portato alla Juventus, due tra i più amati sono stati Gaetano Scirea e Alessandro Del Piero, mentre dal Milan prese un giovane Giovanni Trapattoni, con il quale ha condiviso dieci stagioni con i primi successi internazionali. È stato europarlamentare dal 1994 al 1999. 

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