Le parole di Allegri e Agnelli sono l'inizio di una nuova era: ecco perché

La conferenza stampa di presentazione del nuovo tecnico dà l'impressione che ci sia un progetto a lunga scadenza, ma l'obiettivo è sempre quello: vincere subito
Le parole di Allegri e Agnelli sono l'inizio di una nuova era: ecco perché© Juventus FC via Getty Images

TORINO - Si riapre un ciclo. La storia dirà se sarà vincente e lungo come il primo, ma oggi nella sala stampa dell'Allianz Stadium è stata varata una nuova era. «La durata del contratto di Allegri è legata alla grande fiducia che abbiamo in lui, ma anche pensando al progetto a lunga scadenza che abbiamo», ha spiegato Andrea Agnelli nel presentare quello che è uno dei suoi migliori amici, ma anche il nuovo allenatore della Juventus per i prossimi quattro anni.

IL PROGETTO - Si riapre un ciclo perché il progetto Allegri è un progetto complesso e organico. Parte dalla valorizzazione della rosa attuale («Il mio compito è creare valore», dice Max) e presuppone una serie di investimenti nel corso delle prossime stagioni. «Allegri non è una scelta affettiva», dice Agnelli: «Ma una scelta professionale, perché crediamo in lui come tecnico e come professionista che segue i valori della Juventus: lavoro, sacrificio e vittorie». Perché Allegri ha, come ogni allenatore bianconero, il dovere di portare a casa dei risultati e, in fondo, è quello che piace anche a lui, che già programma la quota scudetto («Quest'anno potrebbe essere fra gli 88 e gli 88 punti»), ribadisce il suo marchio di fabbrica sulle vittorie di «corto muso» e addirittura pianifica i gol che potrebbero servire per il tricolore («Ne serviranno 75/80», spiega e ne chiede tanti, oltre che alle punte, anche a Rabiot e McKennie).

LA ROSA E CR7 - Allegri crede in questa rosa. Anche se si aspetta qualche ritocco dal mercato, è sicuro che il materiale di partenza è ottimo. E' convinto di rilanciare Dybala e di valorizzare ulteriormente Chiesa, sa di poter contare su Chiellini e Bonucci ma punta moltissimo su De Ligt. E anche per Ronaldo ha un progetto. Segno che alla Juventus credono nella sua permanenza a Torino, anche se sono consapevoli che il suo agente Mendes sta ancora lavorando e che per almeno altre due settimane nulla è da dare per scontato. Ma, intanto, ieri pomeriggio fra Allegri e CR7 c'è stato un colloquio programmatico significativo. «Gli ho detto che è un anno importante, perché rispetto a tre anni fa quando arrivò in una Juventus molto esperta, trova una squadra molto giovane e quindi lui, Chiellini e Bonucci devono essere determinanti con le loro prestazioni, ma anche con l'esempio». Un discorso per fargli capire che deve essere più uomo squadra e meno giocatore azienda. D'altra parte, i rapporti di forza si sono ribaltati: Ronaldo arrivò tre anni fa, all'inizio del suo contratto e nell'ultimo anno di quello di Allegri. Oggi è Cristiano all'ultimo anno e Allegri all'inizio di un quadriennio che si presenta come una nuova era.

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