© Juventus FC via Getty Images
TORINO - E alla fine ha avuto ragione Massimiliano Allegri. Vada come vada, nelle prossime partite, ma per ora è certo che schierando titolare Szczesny martedì sera al New Stadium di Malmoe ha di sicuro fatto la cosa giusta. Non solo questa scelta ha permesso alla Juventus di mantenere la porta inviolata: ha anche consentito al portierone di recuperare fiducia, di dimostrare il suo valore. E di riprendere piena convinzione nei mezzi dopo le ultime papere. Vistose e pesanti in termini di conseguenze.
Szczesny, aver spezzato la serie negativa potrebbe rappresentare un bel reset
RESETTARE - Già a caldo, in conferenza stampa, Allegri aveva spiegato: «Il fatto di non aver subito gol è un segnale importante. Avevo chiesto, a fine primo tempo, di non subirne perché così non si accumula ansia. Szczesny ha fatto una buona partita, la sua partita». Da parte sua, manco a dirlo, il polacco ha avuto modo di levarsi un bel peso dallo stomaco: ha dato un certo tipo di dimostrazione all’ambiente esterno, ma anche a se stesso. Vuoi o non vuoi, la famosa ansia di cui sopra altroché se arriva dopo una serie di errori. E finisce per condizionare, provocandone altri a catena. Come era accaduto. L’aver spezzato la serie negativa potrebbe rappresentare un bel reset. Non è un caso che Szczesny abbia voluto evidenziare e amplificare la bontà di quanto accaduto a Malmoe: «Grande inizio di squadra in Champions League! Avanti così!», ha postato tramite i social personali. Inutile dire che quel «Avanti così» possa essere un diktat personale, rivolto a se stesso, e non solo un generale auspicio per le sorti bianconere. Oltre che una conclusione insidiosa, insomma, il portiere potrebbe aver respinto di pugno una vagonata di tensioni e insicurezze.
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