Allegri: "Juve-Milan? Più importante per loro che per noi"

Il tecnico bianconero ha parlato in conferenza alla vigilia della delicata sfida contro i rossoneri di Pioli: "Ho tre dubbi di formazione, uno è Chiesa"
Allegri: "Juve-Milan? Più importante per loro che per noi"© Juventus FC via Getty Images

TORINO - Un solo punto nelle prime tre partite di campionato, la reazione in settimana in Champions sul campo del Malmo e ora la delicata sfida interna contro il Milan di Pioli. La Juventus si prepara al delicato match dell'Allianz Stadium e alla vigilia della super sfida ha parlato in conferenza stampa il tecnico dei bianconeri Max Allegri: "È una delle partite più importanti se non la più importante. Serve una bella prestazione perché abbiamo solo un punto, dando seguito alla Champions. Già da un anno e mezzo giocano molto bene, con autorevolezza e sicurezze. Giocano insieme da quasi tre anni, hanno certezze importanti. Noi stiamo crescendo, negli ultimi giorni siamo stati tutti insieme. Ma la partita di domani è più importante per loro che per noi"Tre punti pesanti quelli in palio domani a Torino, Allegri vuole la formazione migliore: "Ho tre dubbi: uno in difesa, uno a metà campo e uno in attacco. Ci sono ancora tante partite prima della sosta, l'importante è che tutti si sentano parte del gruppo sia quando si gioca dall'inizio che quando si entra. Ci sono cinque cambi e verranno chiamati in causa tutti".

Allegri: "Chiesa è uno dei dubbi"

"Chiesa è uno dei dubbi. Sicuramente a destra rende molto di più, davanti ha bisogno di giocare con una punta. A sinistra? Ha delle qualità importanti che lo porterebbero a entrare dentro il campo e a sfruttare l'uno contro uno per il tiro in porta. Deve migliorare su alcune cose". Il recupero dell'esterno azzurro è sicuramente un punto cruciale per Allegri che spera comunque in una forte reazione dei suoi: "Noi abbiamo iniziato il 14 luglio nonostante mancassero tanti giocatori. Ci siamo ritrovati il 3 agosto con i reduci dagli Europei. I risultati non sono stati proporzionali alle prestazioni perché potevamo avere qualche punto in più, ma la squadra in allenamento è sempre carica. Dobbiamo crescere, io insieme a loro. Una delle cose che devo capire è chi rende meno quando entra dalla panchina. Ma la squadra sta lavorando bene, domani faremo una bella partita. Bisognerà fare una partita tecnica contro una squadra in fiducia che a Liverpool ha fatto una grande partita contro una delle migliori squadre d'Europa. Non giocavano la Champions dal 2013, questo dimostra che hanno grande personalità. Per noi ci vorrà pazienza e poca fretta".

Allegri: "Primo bilancio a novembre"

"Il nostro primo bilancio potrà essere fatto prima della sosta di novembre: credo che lì saremo in una posizione diversa". La classifica attuale non preoccupa Allegri che poi si lascia ad un commento su Ibra: "Ho avuto la fortuna di allenarlo ed è un giocatore ancora importante per il Milan. La partita di domani è più importante per loro che per noi". Una situazione comunque delicata per la Juve, con il tecnico che afferma: "Devo fare l'allenatore, perché la squadra va mesa in campo. Ma devo martellare anche sotto l'aspetto psicologico, perché la Juve è una squadra che deve giocare non per vincere le partite, ma per vincere i campionati. Le partite le vincono tutti, i campionati li vince solo uno. Alla fine vincerà il campionato la squadra che è stata la migliore".

Allegri: "Con De Ligt serve calma"

Il centrocampo e la difesa sono altri due temi scottanti per Allegri: "Centrocampo storto? Normale che le caratteristiche di Chiesa o Cuadrado non sono come quelle di Rabiot. Per questo diventiamo storti, come la Torre di Pisa. Alle caratteristiche dei giocatori poi si può ovviare durante le partite. De Ligt ha 22 anni, qualcuno lo ha descritto come futuro Pallone d'Oro, ma ci vuole calma. Un ragazzi di 20 anni che arriva alla Juventus, una maglia che pesa. Chiellini a 20 anni era come De Ligt, o forse peggio. Poi a 28 è diventato un giocatore serio. C'è un percorso per tutti, giocatori e allenatori. Il dubbio è tra i tre centrali. Anche se devo dire che una piacevole sorpresa è Daniele Rugani, sul quale non avevo nessun dubbio. Non vuol dire che giocherà, ma faccio affidamento su di lui. Il dubbio è sui tre centrali, ne giocheranno due. A meno che non giochiamo con la difesa a tre. Bonucci prima o poi dovrà anche stare fuori. Ogni tanto mi fa arrabbiare quando forza le giocate, ma è un giocatore super affidabile che ha oltre 500 partite con la Juve e per un allenatore avere un giocatore così è molto importante". Una Juve dunque diversa da quella del passato, ma Allegri non vuole paragoni: "Ho trovato giocatori diversi. Questa ha una sua identità come caratteristiche singole dei giocatori. Bisogna diventare una squadra migliorando tantissime cose, sul piano della personalità, della tecnica e della pazienza nel giocare. Ma è solo una Juve diversa".

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