Pagelle Juve: Chiellini stile Wembley. De Ligt giganteggia, Chiesa infinito

Cuadrado dà la svolta. Danilo, che saggezza. Kulusevski entra con lo spirito giusto. Primi minuti per Kaio Jorge
Pagelle Juve: Chiellini stile Wembley. De Ligt giganteggia, Chiesa infinito

Toro-Juve, le pagelle dei bianconeri

SZCZESNY 7 Sempre più sicuro e lo si nota nelle uscite senza tentennamenti, così come nel comandare la difesa. Bella e reattiva la parata su Mandragora al 38' che devia di lato, come sembrava non riuscirgli più. Un portiere completamente recuperato dopo la breve crisi iniziale e che dà sicurezza alla squadra.

DANILO 6.5 Controllo e lanci, non sempre precisi: una partita di grande saggezza dall'uomo più saggio della retroguardia bianconera. Aina e anche Rodriguez vanno spesso a sbattere contro di lui.

DE LIGT 7.5 Giganteggia su Sanabria, non patisce Brekalo e Lukic, si fa notare in fase di impostazione e domina l'area in modo dittatoriale. E se le qualità tecniche e tattiche non rappresentano novità, si apprezza una crescita nella leadership che ieri si è fatta sentire.

CHIELLINI 7.5 Prestazione da Europeo, presenza fisica, esperienza, tranquillità. Quando la Juventus si difende bassa non soffre anche grazie a lui che mantiene sempre la calma. Si toglie anche la soddisfazione di un sombrero su Lukic nel primo tempo. E che chiusura da fenomeno sempre sul serbo.

ALEX SANDRO 6.5 Sfiora il gol o, forse, lo sbaglia, quando colpisce di testa a due metri da Milinkovic-Savic. Ma nella ripresa è uno dei più vivaci e Singo, che nel primo tempo frequentava la metà campo juventina con assiduità, finisce per non superare più la sua trequarti, anche per il predominio di Alex Sandro.

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BERNARDESCHI 6.5 Perfettamente a suo agio nella battaglia del primo tempo, quando fa valere la sua fisicità (ma non trascura la rifinitura, visto un paio di appoggi importanti in contropiede), nella ripresa spinge insieme alla Juventus ed esce nel finale per lasciare entrare forze più fresche.

KULUSEVSKI (35' st) 6.5 I migliori 10 minuti della stagione e, forse, da quando è alla Juventus. Entra perfettamente sotto ogni profilo: agonistico, tecnico, tattico. Prende un palo e semina il panico nella difesa granata.

MCKENNIE 5 Spreca due occasioni nel primo tempo, poi vaga per il campo, correndo spesso a vuoto e sbagliando scelte (nel finale si mangia un gol che fa arrabbiare Allegri). L'involuzione dell'americano spiega certi movimenti di mercato estivi: forse qualcuno lo aveva capito in anticipo.

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LOCATELLI 7.5 Il gol è un diamante che si incastona in una partita di straordinaria saggezza tattica, giocata davanti alla difesa, svolgendo uno straordinario lavoro di interdizione e palleggiando con eleganza nella ripresa quando la Juventus esce e lui con la squadra. Al posto giusto e nel momento giusto in occasione del gol, che è un'esecuzione dalla difficoltà tecnica per nulla banale.

RABIOT 6.5 Perno dei contropiede, nonostante la marcatura stretta di Pobega, castigatore di molte ripartenze granata, smistatore di palloni sempre più precisi. Gli mancano le conclusioni, ma sta prendendo possesso del suo ruolo nel centrocampo della Juventus a cui dà fisico e strappi.

CHIESA 6.5 I suoi scatti lacerano il Toro, perché nessuno sembra in grado di prenderlo. Non riesce, tuttavia, a finalizzare tanto sforzo. Suo, tuttavia, l'appoggio ineccepibile per il gol Locatelli. Il primo tempo da esterno e la ripresa da centravanti lascia aperto il dibattito sul suo ruolo. Ieri ha svolto con applicazione ed efficacia entrambi, anche perché sorretto da una forma psicofisica eccellente.

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KAIO JORGE (44' st) ng Battesimo nel derby, battesimo di fuoco, dunque, ma cinque minuti, recupero compreso, sono un po' pochi per giudicarlo.

KEAN 5 Sbaglia un gol dopo tre minuti, poi soffre moltissimo la marcatura fi sica dell'ottimo Bremer, alla quale potrebbe fuggire allargandosi (come gli chiede più volte Allegri), ma lui preferisce insistere per vie centrali. Non sempre presente nella fase difensiva e, considerando che questa nuova Juventus difende di squadra, coinvolgendo tutti, il suo atteggiamento un po' indolente non deve essere particolarmente gradito al tecnico.

CUADRADO (1' st) 7 Entra e la Juventus cambia, forse non è solo merito suo, ma certo la sua presenza sulla fascia destra manda in crisi quel corridoio granata e le uscite della Juventus si fanno più rapide e ficcanti con i suoi dribbling o la sua precisione nei passaggi. È l'uomo della svolta.

ALL. ALLEGRI 7.5 Sceglie ancora di difendersi basso, aspettando il Torino e colpendo in contropiede, così nel primo tempo lascia la palla agli altri, consapevole che se la Juventus si difende come sa, è un possesso sterile. Poi nella ripresa, quando il Toro è anche un po' stanco dopo aver speso molto nei primi 45', spariglia completamente il fronte offensivo, con la sostituzione di Cuadrado per Kean, divarica la difesa granata e ci manda dentro un po' tutti, con inserimenti sempre più pericolosi. In questo modo le marcature di Juric perdono qualsiasi punto di riferimento e il Toro, bello teso del primo tempo, si arruffa e finisce per accartocciarsi su se stesso nella ripresa.

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Toro-Juve, le pagelle dei bianconeri

SZCZESNY 7 Sempre più sicuro e lo si nota nelle uscite senza tentennamenti, così come nel comandare la difesa. Bella e reattiva la parata su Mandragora al 38' che devia di lato, come sembrava non riuscirgli più. Un portiere completamente recuperato dopo la breve crisi iniziale e che dà sicurezza alla squadra.

DANILO 6.5 Controllo e lanci, non sempre precisi: una partita di grande saggezza dall'uomo più saggio della retroguardia bianconera. Aina e anche Rodriguez vanno spesso a sbattere contro di lui.

DE LIGT 7.5 Giganteggia su Sanabria, non patisce Brekalo e Lukic, si fa notare in fase di impostazione e domina l'area in modo dittatoriale. E se le qualità tecniche e tattiche non rappresentano novità, si apprezza una crescita nella leadership che ieri si è fatta sentire.

CHIELLINI 7.5 Prestazione da Europeo, presenza fisica, esperienza, tranquillità. Quando la Juventus si difende bassa non soffre anche grazie a lui che mantiene sempre la calma. Si toglie anche la soddisfazione di un sombrero su Lukic nel primo tempo. E che chiusura da fenomeno sempre sul serbo.

ALEX SANDRO 6.5 Sfiora il gol o, forse, lo sbaglia, quando colpisce di testa a due metri da Milinkovic-Savic. Ma nella ripresa è uno dei più vivaci e Singo, che nel primo tempo frequentava la metà campo juventina con assiduità, finisce per non superare più la sua trequarti, anche per il predominio di Alex Sandro.

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