La Juve, Allegri e la maledizione del dopo Ronaldo: da CR7 a CR... rotti

La Juve, Allegri e la maledizione del dopo Ronaldo: da CR7 a CR... rotti© ANSA

Teoria uno: Ronaldo è stato un acquisto sbagliato, non era funzionale al progetto Juventus e i risultati lo dimostrano, è vero che segnava molto ma catalizzava palloni e dunque non permetteva agli altri di segnare. Teoria due (o viceversa): Ronaldo ha segnato 101 gol in 134 partite in bianconero, anche solo prendere in esame e mettere in dubbio la forza e l’importanza di un attaccante con questi numeri non ha senso.

Tesi agli antipodi, portate avanti da tifosi, appassionati, sostenitori e demolitori che ben difficilmente sono disposte a scendere a patti con la controparte. E il bello è che ciascuna delle due “fazoni” è in grado di argomentare numeri alla mano: i primi evidenziano che prima dell’arrivo di CR7 la Juventus nel suo complesso segnava più gol stagionali rispetto a quelli realizzati mediamente nel triennio ronaldesco. I secondi sottolineano la penuria del livello di marcature della attuale Juventus e nello specifico degli attaccanti (Paulo Dybala, Alvaro Morata, Moise Kean, Kaio Jorge) deputati a raccogliere l’eredità del portoghese.

Il punto, però, è che sino ad ora risulta impossibile fare dei veri e propri confronti tra i due attacchi, visto che in questa stagione non è mai successo che Allegri potesse davvero scegliere chi schierare. I quattro attaccanti, tutti insieme, non ce li ha mai avuti. Kaio Jorge s’è inforutnato quando ancora, praticamente, aveva le valigie da disfare. Più o meno contemporaneamente Dybala è incappato nel primo dei tre infortuni (l’ultimo, salvo sorprese, non preoccupa). Lo stesso Morata a settembre e ottobre ha avuto un affaticamento e poi una lesione muscolare. E Kean è fermo per un problema muscolare dal 23 ottobre.

Insomma, la Juve sta giocando senza Ronaldo ma anche senza gli altri...

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