Juve, inchiesta plusvalenze: tutte le tappe della vicenda

Le indagini proseguono: nei prossimi giorni potrebbe essere convocato l'agente di Cristiano Ronaldo
Juve, inchiesta plusvalenze: tutte le tappe della vicenda© ANSA

Domani inizierà un’altra settimana fitta di lavoro per il pool di pm (Ciro Santoriello, Marco Gianoglio e Mario Bendoni) della Procura di Torino che da maggio sta indagando sul presunto falso in bilancio della Juventus e sulle presunte emissione di fatture per operazioni inesistenti. L’inchiesta Prisma vede sette dirigenti raggiunti da un avviso di garanzia: l’ultimo, in ordine cronologico, è l’avvocato Cesare Gabasio, a capo dell’ufficio legale del club bianconero da meno di un anno e dipendente apicale visto che risponde direttamente al presidente. E’ andato ad aggiungersi allo stesso Andrea Agnelli, alla guida del club dal maggio 2010, a Pavel Nedved, nel CdA della Juventus dal 2010 e vicepresidente dal 2015, a Fabio Paratici, ex direttore dell’area sportiva della società, passato in estate al Tottenham, a Stefano Bertola, 53 anni, ex direttore finanziario (ruolo assunto nel luglio 2020 subentrando a Marco Re), amico personale e consulente fidato di Agnelli, con alle spalle una brillante carriera divisa tra Juventus ed Exor, allo stesso Marco Re, 45 anni, alla Juventus dal 2000 dove ha iniziato occupandosi della contrattualistica commerciale fino a scalare le gerarchie e diventare direttore finanziario del club prima dell’addio nel 2020, a Stefano Cerrato, in società dall’inizio 2021 come direttore finanziario e da novembre nominato direttore generale, con un passato in Textron, Alpitour, Kuoni e Cellularline.

La situazione

I pm contestano ai dirigenti della Juventus di aver utilizzato il meccanismo delle plusvalenze per coprire i buchi di bilancio. Gli affari sotto inchiesta hanno generato plusvalenze per 282 milioni in tre anni e, per la Procura, presentano “valori fraudolentemente maggiorati” per far figurare a bilancio entrate utili a ridurre le perdite, senza reali movimenti di denaro. Tutto è partito dalla Covisoc, che nei mesi scorsi aveva avviato un’indagine su possibili plusvalenze fittizie, individuando 62 trasferimenti sospetti, di cui 42 operati dalla Juventus. Un ruolo centrale delle indagini spetta alla “carta Ronaldo”, una scrittura privata della cui esistenza si parla nelle intercettazioni, ma che gli inquirenti, nonostante le due perquisizioni in sede, il sequestro di cellulari e computer e gli interrogatori, non hanno trovato.

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