Napoli, Roma, Milan: Juve, il destino in un mese (e anche un trofeo)

Dopo un solo punto in 3 turni, la squadra bianconera ha tenuto il passo di Atalanta, rossoneri e azzurri
Napoli, Roma, Milan: Juve, il destino in un mese (e anche un trofeo)

TORINO - La risalita un passo dietro l’altro, dopo aver chiuso alla terza giornata con un solo punto in classifica. La sconfitta di Napoli sembrava aver allora frettolosamente scritto la parola fine sulla stagione del ritorno di Massimiliano Allegri alla Juventus. Invece il congedo dal 2021 lascia una finestra aperta su un futuro ancora tutto da costruire, almeno nei confronti di un quarto posto che sembrava lontano un mese fa. La fine del girone di andata vede i bianconeri a -4 dall’Atalanta, al termine di un cammino che, come ha ricordato il tecnico commentando la vittoria sul Cagliari, «ci ha visto praticamente fare gli stessi punti di Napoli e Milan dopo le prime tre giornate». Come racconta una delle tabelle che trovate in pagina.

Juve, ritrovata la solidità della difesa

Una serie che, anche se non ha la forza del gioco, ha almeno quella dei numeri. La Juventus ha vinto sei delle ultime otto partite, in cui ci sono stati solo il passaggio a vuoto in casa contro l’Atalanta e il mezzo passo falso in trasferta con il pareggio di Venezia. Per il resto i bianconeri hanno ottenuto quanto ci si aspettava da loro, ovvero una serie di vittorie contro avversarie più che abbordabili, anche se non sempre semplici, ricordando alcuni vuoti di memoria che sono stati deleteri contro le cosiddette piccole (Empoli, Sassuolo e Verona su tutte). Sono stati 19 punti raccolti grazie alla ritrovata solidità della difesa, visto che sono state solo due le reti subite. Non a caso contro Atalanta e Venezia, con conseguenze negative sul risultato. Sull’altro piatto della bilancia il tecnico mette un attacco che fatica tremendamente a concretizzare, mettendo a rischio anche le partite tenute in mano. Parliamo delle occasioni per pareggiare fallite prima dalla Salernitana e quindi l’altra sera dal Cagliari, le due squadre con la prima linea più debole del campionato. È questo uno degli aspetti su cui Allegri dovrà lavorare (insieme sulla tenuta mentale per l’intero arco del match), in attesa di un rinforzo. Un simile recupero in classifica pone sotto tutt’altra prospettiva il gennaio che aspetta la Juventus, un discorso che il tecnico ha allargato fino alla conclusione di febbraio («Sarei contento di arrivare a quel punto della stagione con questo distacco per lottare per i primi quattro posti»). Ma è certo che il primo mese del 2022 sarà un mese chiave per i destini bianconeri, su tre fronti. Il primo è quello del campionato, con l’avvio che propone due scontri diretti nel giro di quattro giorni: prima il giorno dell’Epifania a Torino contro il Napoli, partita mai banale nelle ultime stagioni, quindi domenica 9 in casa della Roma. Poi, sabato 15, in casa contro l’Udinese rilanciata dalla gestione Cioffi, e infine la trasferta a San Siro contro il Milan, ultimo impegno prima della sosta. Il secondo fronte è quello rappresentato dalla discesa in campo per gli ottavi di Coppa Italia, per la Juventus c’è la Sampdoria all’Allianz il 18 gennaio. L’ultimo (non in ordine cronologico) è quello che assegna il primo trofeo italiano della stagione. Ancora San Siro, ma avversaria l’Inter per la partita che assegna la Supercoppa italiana. Una grande finale che torna dopo sedici anni e mezzo: ultimo precedente risale il 20 agosto 2005, vittoria nerazzurra a Torino.

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