© LAPRESSE
Se a luglio Massimiliano Allegri indicava in 86-88 punti la quota scudetto, adesso guarda con preoccupazione alla soglia del quarto posto. Dopo un dicembre in cui la Juventus è riuscita a rosicchiare un po’ di punti alle dirette avversarie per l’ultimo biglietto utile per la Champions 2022-23, il pareggio contro il Napoli rischia di allontanare i bianconeri dal traguardo minimo stagionale. Un anno fa, in un finale rocambolesco, erano riusciti all’ultima giornata ad agguantare la massima competizione continentale, proprio ai danni dei partenopei, ora dovranno viaggiare a un ritmo decisamente superiore se vogliono centrare l’obiettivo. I numeri, del resto, non mentono: nella passata stagione la Juventus aveva chiuso il girone d’andata a 39 punti e altrettanti ne aveva fatti in quello di ritorno per arrivare a quota 78, garanzia di quarto posto (a pari merito con l’Atalanta, che l’aveva preceduta per via della classifica avulsa). I 39 punti nel girone di ritorno è il risultato migliore degli ultimi dieci anni, come mostra la tabella a fianco: dietro alla Juventus targata Andrea Pirlo si piazza l’Atalanta nel 2016- 17 con 37 punti.
Ma se anche Dybala e compagni riuscissero a fare 39 punti nel girone di ritorno, non è detto che basti visto che i bianconeri hanno fatto peggio all’andata. Adesso la Juventus ha 35 punti, con una media di 1,7 punti a partita, a tre lunghezze dal quarto posto dell’Atalanta (che deve recuperare una partita), e 18 gare ancora da disputare: per raggiungere i 78 punti dell’anno scorso dovrebbe avere un rendimento medio di 2,3 punti a gara. Il ché significherebbe un cambiamento di passo considerevole, dovendo ottenere 43 dei 54 punti a disposizione.