Milan-Juve, snodo chiave: dipende tutto da Bernardeschi

Se sta bene, è ipotizzabile una squadra in campo con il 4-4-2
Milan-Juve, snodo chiave: dipende tutto da Bernardeschi© LAPRESSE

TORINO – Uno snodo con chiave Champions League. Domenica sera la Juventus è attesa al Meazza da un Milan ferito per l'inatteso (anche nelle modalità) ko interno con lo Spezia. Ai bianconeri serve una vittoria per continuare nel trend positivo inaugurato dopo la sconfitta in casa contro l'Atalanta: da allora sono arrivate sei vittorie e due pareggi in campionato, con il quarto posto distante un punto, tenendo contro che i nerazzurri bergamaschi hanno una partita in meno. Massimiliano Allegri attende con curiosità la partita, con il grande rammarico del pubblico: «Un peccato giocare davanti a sole 5.000 persone, questi eventi meritano gli stadi pieni. Noi siamo in un buon momento e dobbiamo restare attaccati alle prime quattro. Per questo non penso né al mercato, né allo scudetto. Dobbiamo giungere a fine febbraio nelle migliori condizioni, oggi racconterei cose senza senso».

Juve contro le big

Per puntare a questo obiettivo è necessario vincere con il Milan. E la Juventus, in questa stagione, non c'è mai riuscita con le prime quattro della classifica: «Non sarà semplice, in un anno e mezzo il Milan ha fatto un grande lavoro. Complimenti a Pioli, sono in lotta per lo scudetto. È una squadra che non muore mai, lo si è visto all'andata quando per 75' siamo stati più bravi noi e, alla fine, hanno rischiato di vincere loro. Hanno ottima tecnica, sono forti su palle alte e contropiede, spero che arrivi la prima vittoria contro una delle prime». All'andata Allegri si era molto arrabbiato per l'atteggiamento sufficiente di chi era subentrato, oggi qualcosa è cambiato: «È una questione di rispetto. Chi gioca deve averlo per chi sta fuori, chi è chiamato in causa deve invece dare una mano a chi è in campo. Con questo equilibrio diventa tutto più semplice».

Dubbio Bernardeschi

Riguardo alla formazione, solo due certezze: fuori Bonucci e l'eterno partente Ramsey (che si è negativizzato). Per il resto ogni scelta è possibile: «Stanno tutti bene - sottolinea Allegri -. Dybala sta meglio fisicamente ed è molto sereno. È più libero nelle giocate, si sente meno responsabilità addosso e sono contento di quanto sta facendo. Ci darà molto. La rosa resterà comunque questa. Anche Arthur, ricordatelo, veniva da sei mesi di inattività. Gli servivano minutaggio e continuità. Uno come lui non si discute, ha certe caratteristiche, ma gli serve mettere a fianco i giocatori giusti». Arthur che, a Milano, dovrebbe comunque partire in panchina. Per la formazione dipende tutto da Bernardeschi. Se sta bene è ipotizzabile un 4-4-2 con Szczesny in porta, Cuadrado, De Ligt, Chellini e Alex Sandro in difesa, McKennie, Locatelli, Rabiot e Bernardeschi a centrocampo, Dybala e Morata in attacco. Se Bernardeschi non puo' partire dall'inizio, allora 4-2-3-1 con McKennie avanzato e Dybala centrale nel tridente a supporto di Morata.

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