Juve, adesso devi crederci! Scudetto? Serve un’impresa più grande di quella del ’15-16

All’epoca la squadra bianconera rimontò 11 punti con 15 vittorie consecutive, ora restano 14 gare. Fra le difficoltà c’è anche la presenza di altre concorrenti, ma il tecnico vuole puntare al massimo per tenere alta la tensione per il quarto posto
Juve, adesso devi crederci! Scudetto? Serve un’impresa più grande di quella del ’15-16

TORINO - Serve un’impresa mai compiuta prima. Neanche dalle due Juventus che negli ultimi vent’anni hanno esaltato i tifosi con altrettante rimonte rimaste nella storia. Quella del Cinque Maggio, così viene ricordata dai tifosi senza possibilità di confondersi, aveva sei punti di distacco dall’Inter e li polverizzò con 5 vittorie in 5 giornate, le ultime della stagione 2001-02, rimontando quindi 1,2 punti a giornata. Quella del 2015-16, guidata da Allegri, riconquistò 11 punti con un clamoroso filotto di 15 vittore, recuperando 0,73 punti a giornata. Oggi la situazione vede l’Inter con un vantaggio di 8 punti, ma considerata una gara in meno (quella contro il Bologna al Dall’Ara) possono anche essere 11. E mancano 14 partite alla fine del campionato, il che significa una giornata in meno per recuperare lo stesso distacco del 2015-16. Serve un’impresona, qualcosa che rimarrebbe nella storia del calcio. E non solo per le eventuali quattordici vittorie della Juventus, ma perché servirebbero anche due o tre sconfitte e una manciata di pareggi dell’Inter. Però queste condizioni potrebbero non bastare, perché ci sono anche Napoli e Milan che oggi hanno le stesse partite della Juventus (24), ma sette punti in più.

Insomma, con la calcolatrice e il calendario in mano, pensare la Juventus campione d’Italia è un’esercitazione di spericolato ottimismo e di avventuroso calcolo delle probabilità. Tant’è che lo stesso Allegri, campione mondiale di elaborazione classifiche e cattedratico di proiezioni finali, non ha lasciato molte speranze alla Juventus, anche se con quell’avverbio, «momentaneamente», ha messo un piede nella porta per non farla chiudere del tutto.

L’ultima cosa che vuole fare Allegri, d’altronde, è smorzare il ritrovato entusiasmo e la fiducia in se stessa recuperata da una squadra che, al netto di qualsiasi considerazione tecnico-tattica, sembrava aver smesso di credere nella propria forza. Iniziare a credere nello scudetto, anche se quasi impossibile, è benzina per conquistare con maggiore sicurezza il quarto posto, vera linea del Piave della stagione bianconera. E se un maxi filotto di vittorie potrebbe non bastare per lo scudetto, darebbe sicuramente maggiori certezze di partecipare alla prossima Champions League.

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