Dybala: "Lo scudetto? Io ci credo, siamo la Juve"

La Joya in occasione dell'evento "Amici dei bambini" a Milano: "I calcoli che fa Allegri sono una sua opinione". E alla domanda sul futuro...
Dybala© www.imagephotoagency.it

MILANO - "Sto bene, sono rientrato con la squadra, se il mister mi fa giocare ci sono. Spero di giocarle tutte. Non è facile in Champions, ma giocheremo in casa e avremo lo stadio a nostro favore, sarà un grande vantaggio". Paulo Dybala si candida, vuole tornare a dare una mano alla Juve tanto in campionato quanto in Champions e in occasione dell'evento a Milano "Amici dei bambini” fa capire quanto creda ancora nel tricolore: "I calcoli di Allegri per la quota scudetto? È una sua opinione, noi siamo la Juve e puntiamo al massimo anche se non dipende da noi, ci sono tante partite, dobbiamo affrontare l'Inter in casa. Con lo Spezia spero di giocare, noi ci siamo e io ci credo allo scudetto".

Dybala dribbla la domanda sul futuro

"Messi e Ronaldo? Non avrei mai immaginato di giocare con loro. Ero felice quando hanno comprato Cristiano, ho giocato con tanti grandi come Buffon, Dani Alves, avere la fortuna di condividere lo spogliatoio con loro è importantissimo. Tra tre gol supero Baggio, lo so, lui è stato un fenomeno, spero di conoscerlo presto. È normale che voglio superarlo, spero di farlo presto", ha aggiunto Dybala che poi dribbla la domanda sul futuro con un grande sorriso.

L'aneddoto su Juric e il ricordo di Zamparini

"Juric? Ho lavorato con lui a Palermo, ho un bel ricordo e approfitto per dare un abbraccio alla famiglia del presidente Zamparini. Ero appena arrivato e non sapevo bene l’italiano quindi non ascoltavo molto Juric (ride, ndr). Sabatini? Gli sarebbe piaciuto portarmi nelle sue squadre ma non c’è stata possiblità", ha raccontato l'argentino.

Dybala e quello sguardo verso la tribuna

"Più simpatico Messi o Ronaldo? Sono diversi, ho avuto a che fare più con Cristiano che con Messi. Consiglio ai ragazzi? Io ho sempre pensato a divertirmi, non avrei mai pensato di giocare con la nazionale e nella Juventus. Cercavo di dare il massimo perché il calcio è la mia passione. Il parente in tribuna dopo il gol? Non era venuto, non poteva entrare allo stadio perché non aveva il Green pass", ha concluso.

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