Dybala e Vlahovic in gol, la Juve batte la Salernitana e si porta a -1 dall'Inter

Quarto successo di fila e sedicesimo risultato utile per la squadra di Allegri che ora è quarta in classifica, a sette punti dal Milan capolista
Dybala e Vlahovic in gol, la Juve batte la Salernitana e si porta a -1 dall'Inter© www.imagephotoagency.it

TORINO - Forse qualcuno si era dimenticato che la Juventus è la squadra più in forma del campionato, con una striscia di sedici risultati utili che, se si fosse iniziato il 30 novembre, le garantirebbe un solido primo posto. L'overanalisi di Juventus-Villarreal, una partita dove sono emersi difetti noti (e senza dubbio gravi), ma che è stata decisa da un episodio dopo 75 minuti positivi per i bianconeri, ha spostato il fuoco dalla concreta crescita juventina, lenta forse, ma certamente progressiva. Al termine della quattordicesima giornata, che aveva visto la Juventus sconfitta in casa dall'Atalanta, Allegri aveva 14 punti di distacco dal primo posto, occupato dal Napoli, e dieci dall'Inter. Nella prossima giornata la Juventus affronterà l'Inter con un solo punto di distacco (nerazzurri con una gara in meno) e a 7 punti dal Milan capolista. La Juventus ha sviluppato un'identità esteticamente discutibile, ma indubitabilmente efficace, vista la continuità di risultati, oltretutto ottenuti in un paradossale crescendo di infortuni, che ha toccato la vetta di dieci giocatori indisponibili contemporaneamente (fra cui pedine chiave quali Chiellini, Chiesa, McKennie e Bonucci). Se è lecito interrogarsi sulle eventuali responsabilità di qualcuno per questo penalizzante dilagare di ko, è doveroso sottolineare come lo spirito di squadra, ricostruito negli ultimi quattro mesi, abbia sopperito alle assenze. E saper stringere i denti è una qualità fondante delle squadre di successo.

Difetti

Quindi? Tutto a posto così? No, la Juventus deve continuare il suo percorso di crescita, nel quale è probabilmente a metà strada. Il livello tecnico deve alzarsi, la qualità di alcuni singoli deve essere sfruttata di più e meglio, la stessa antica e nobile arte del contropiede deve essere affinata per imbeccare meglio quel mostro che risponde al nome di Dusan Vlahovic. Ma c'è un po' di isterismo e di emotività nel disintegrare criticamente una squadra che domenica prossima potrebbe trovarsi davanti all'Inter, con cui condivide lo stesso percorso, solo al contrario (aveva iniziato benissimo, Inzaghi, sta finendo malocchio).

Gol e controllo

Per battere 2-0 la Salernitana, la Juventus gioca per un tempo, poi controlla - più o meno bene - la partita, fra tracce di stanchezza e un po' di superficialità, che Allegri non mancherà di stigmatizzare. Inizia, però, con la giusta rabbia (di cui invece Allegri non può che essere soddisfatto) certamente figlia dell'eliminazione e trova nell'ispirazione (anch'essa rabbiosa, ma per altre ragioni) di Dybala il finalizzato perfetto. Il gol dell'uno a zero è un piccolo capolavoro di controllo e tiro, perché la palla di Vlahovic è buona, ma non ottima e Paulo la deve addomesticare con tutta la sua perizia prima di siglare il 113° gol in maglia juventina al 5° minuto di gioco. La Juventus insiste: Vlahovic è devastante per presenza fisica e panico generato, Dybala gli danza intorno, De Sciglio e Cuadrado lo cercano dalle fasce. Ed è proprio De Sciglio a pescarlo con una pennellata perfetta, incornata in rete per il 2-0 che avviene al 29'. Da lì in poi scema la rabbia, l'agonismo e l'intensità, perché la Juventus va in modalità risparmio energetico e la Salernitana, nonostante un ottimo e sfortunato Bonazzoli (due volte vicino al gol con tiri pregevoli), non ha i mezzi per approfittare delle rare amnesie difensive bianconere (Chiellini gioca un tempo, eguaglia Scirea per presenze, 552, poi lascia il posto a Rugani, senza che la Juve ne soffra).

Danilo, De Sciglio e Ayroldi

Restano dunque una riflessione tattica e una bella notizia e un mistero. Riflessione: Danilo in versione centrocampista giganteggia, facendo giocare benissimo anche Arthur e Rabiot, cui giova avere di fianco un uomo di personalità. Non è la prima volta che si disimpegna bene in quella posizione (oggi tappava il buco di Locatelli nell'emergenza totale del reparto), chissà che non sia l'ultima. Bella notizia: De Sciglio è stato convocato da Mancini (complice l'infortunio di Di Lorenzo): sarebbe stato doveroso anche senza il ko del collega. Mistero: Cosa ha visto Ayroldi per decidere la psichedelica ammonizione a Pellegrini (che salta l'Inter)? Simulazione? Davvero? È un altro errore grave in un momento non felice per gli arbitri. Oltretutto Ayroldi arbitra maluccio, rischiando di perdere il controllo di una partita non facile, ma facilissima. Figurarsi se fosse stata un po' più difficile.

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