Lippi: "Juve migliore con Vlahovic, Allegri uno dei più bravi. Scudetto..."

L'ex ct e allenatore bianconero ha analizzato il campionato a sei giornate dalla fine: "Nelle ultime partite ho visto l'Inter più viva e rabbiosa"
Marcello Lippi ha raggiunto la finale di Champions quattro volte e tutte con la Juventus con tre perse e una vinta contro l'Ajax© CIAMILLO

VIAREGGIO - Marcello Lippi è pronto per entrare in Reset Sport, una delle nuove divisioni di Reset Group, agenzia del figlio Davide e di Carlo Diana : «Io di nuovo in pista? Nel tiro a volo», scherza il ct dell’Italia Mondiale 2006, 74 anni oggi (auguri!) di fronte alla prospettiva di tornare in campo. Quel campo che, però, gli piace ancora osservare: «Ho apprezzato il lavoro di allenatori giovani o emergenti: Cioffi, Dionisi, Juric, Andreazzoli, Italiano, Zanetti, Tudor che è stato mio giocatore. Anche Blessin. Hanno creato tanti problemi alle grandi. E c’è una lotta scudetto equilibrata e inusuale. La Juve? Avesse vinto con l’Inter sarebbe stata in corsa, ora è molto improbabile. Allegri è un allenatore di alto livello, uno dei più bravi, ma non può vincere sempre. Vlahovic? Ha migliorato la Juve, ha dato una sensazione di maggior potenziale di realizzazione. In avanti mi sono piaciuti anche Osimhen e Abraham. Per lo scudetto non so chi è la favorita, ma nelle ultime partite ho visto l’Inter più viva e rabbiosa. La Champions? Si va a periodi, quando arrivai alla Juve non la vinceva da 10 anni, poi l’abbiamo conquistata e fatto altre tre finali. Ecco, ho il rammarico di averne vinta solo una, ma poi ho vinto anche in Asia».

La Nazionale

Dalle coppe alla Nazionale: «L’Italia ha vinto l’Europeo con un ottimo calcio. Dispiace non partecipare a un Mondiale per la seconda volta ma c’è da essere soddisfatti per come ha giocato per più di due anni. Quando ero ct in A c’era il 60-65% di italiani, ora la percentuale si è capovolta. Anche nei settori giovanili: è sempre più difficile. Poi c’è la casualità, ci sono stati momenti con tanti stranieri, ma nascevano Del Piero, Montella, Totti. Mancini ha fatto un ottimo lavoro finora, a parte la Macedonia. Se c’è qualcuno che conosce il calcio italiano è lui, è giusto che abbia continuato e sono contento».

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