Juve, Morata: "Che rimpianto la finale di Champions! Tevez uno dei più forti di sempre"

Dalla passione per il tennis al difensore più difficile da affrontare: l'attaccante spagnolo traccia un bilancio della stagione dei bianconeri e lancia un messaggio alla dirigenza
Juve, Morata: "Che rimpianto la finale di Champions! Tevez uno dei più forti di sempre"© Image Photo Agency

È un Alvaro Morata senza veli quello che ha parlato ai microfoni di Dazn nel format 1vs1. L'attaccante spagnolo ha tracciato un bilancio sulla stagione della Juve: "Ci sono stati tanti momenti diversi, ma credo ci sia stata una crescita importante da parte della squadra, come gruppo. Le valutazioni si faranno quando faremo le valigie per andare in vacanza. Si capisce la differenza quando certi episodi, un fallo sulla linea ad esempio, possono cambiare le partite. Siamo tornati a essere Juve, all'inizio non era così. Guardiamo con positività il futuro. I rimpianti non servono a nulla. Abbiamo vissuto 2-3 mini stagioni dentro la stessa. È importante quello che si sta facendo, quello che abbiamo nella testa, lamentarsi non serve a niente. Vogliamo giocare anche una finale di Coppa Italia che comunque una coppa, quando uno smette di giocare e torna nella stanzetta dei ricordi, è sempre importante. Le foto con le coppe contano più delle altre cose. A volte si dà per scontato vincere una Coppa Italia o una Supercoppa italiana, ma ci sono tanti campioni che non le hanno vinte".

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Morata: "Sto bene alla Juve. Tevez? Lo ringrazio"

Il colloquio con Allegri l'ha convinto del suo ruolo centrale nel progetto dopo un periodo nel quale sembrava destinato a lasciare la Vecchia Signora: "Ci giochiamo il nostro futuro in ogni allenamento, in ogni partita - continua Morata -. C'è una fila di calciatori che vorrebbe giocare con la Juve. È normale sentire la pressione. Io do tutto per vincere, per la squadra, per i miei compagni, per i tifosi. Mi sento bene nella Juve. Sono contento di stare qua, di arrivare ogni giorno alla Continassa, faccio vedere lo stadio ai miei figli, che mi chiedono anche di mettere l'inno della Juve. Per il resto non dovete chiederlo a me. Sarei più felice se quest'anno vincessimo una coppa". Sul rapporto con Tevez: "L'ho ringraziato quando è venuto a trovarci, perché abbiamo parlato spesso ma non gli ho mai detto grazie perché, in parte, se sono calciatore è merito suo. Sono arrivato a Torino a 31 anni dal Real Madrid, con poca esperienza. All'inizio mi guardava un po' male, alle volte mi rimproverava quando calciavo in porta e non la passavo a lui. Per me è uno dei giocatori più forti di sempre: ha tecnica, qualità, ti buttava già un muro se era necessario ma sapeva anche costruirtelo in cinque minuti. Nella storia come lui ce ne saranno pochi. Sapeva vincere da solo. Poi mi ha detto che era contento di vedermi giocare a sinistra. Sarò sempre grato per averci giocato. Se ci fosse stato il Var contro il Barcellona c'era un rigorino e avremmo una Champions in più in bacheca. Ma la vita è così".

© RIPRODUZIONE RISERVATA

La passione per il tennis: "Arthur mi ha sfidato ma..."

L'attaccante spagnolo, oltra ad andare in rete, fornisce diversi assist ai compagni. A tal proposito l'ex Real Madrid commenta: "Alla Juve bisogna adattarsi alla squadra, difendere, correre, lottare. Qualsiasi attaccante che segna 40 gol e non vince nulla sicuramente si cambierebbe con uno che ne fa 15 e ha vinto delle coppe. Mi piacerebbe segnare di più, ma preferisco vincere". Poi si parla di tennis, l'altra sua grande passione: "Sarà un annetto che non gioco. Lo scorso anno ho sfidato Arthur e se n'è andato al primo set. È arrivato con otto racchette, sembrava sponsorizzato dai grandi brand del tennis. Io sono arrivato col costume e la racchetta in mano. Lui dice che manca il secondo set, ma dopo un 6-1 non capisco cosa ci sia da giocare. Poi c'è Rugani che gioca molto e Fagioli che mi scrive tutti i giorni e mi dice che mi batte. In estate sceglierò la location e chi vuole sfidarmi io sarò là. Grazie a Llorente ho conosciuto Nadal, abbiamo mangiato un paio di volte insieme. È un fenomeno e alla presentazione di una sua partita abbiamo fatto due scambi".

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Morata: "Ramos il difensore più forte affrontato. Dybala il più social della Juve"

Poi si passa al format 1vs1. Domanda e risposta secca.

Il ko che ha fatto più male?

"Finale di Champions"

Difensore più forte affrontato?

"Sergio Ramos". 

Il piatto preferito?

"Uova con patate".

Idolo da bambino e perché?

"Fernando Torres, Raul, Morientes e David Villa perché erano gli attaccanti della nazionale spagnola". 

Il compagno che ascolta la musica peggiore. E quale.

"Weston McKennie che ascolta il rap". 

Lo stadio più bello in cui hai giocato?

"San Siro".

Il compagno di squadra più social?

"Dybala".

Infine conclude: "Sergio Ramos? Il primo che ho detto… perché volevo battere Tek Szczesny (ha il record di risposta veloce in 1vs1 di DAZN, ndr). Chiellini, Bonucci, Barzagli, Ramos: questi sono difensori da clonare. Poi c'è la nuova generazione, Matthijs de Ligt diventerà un fenomeno. Laporte anche. Si parla tanto della nazionale con Xavi, Iniesta e Busquets: ma tutto parte da dietro. C'era Casillas in porta... l'Italia che ha vinto gli Europei? Hanno comandato Chiellini e Bonucci dietro. E fa vincere i campionati". "Cuadrado dice che ballo male ma non so quando mi ha visto. La prossima volta mi metto a ballare con lui, non sono un fenomeno, ma c'è gente peggio di me".

© RIPRODUZIONE RISERVATA

È un Alvaro Morata senza veli quello che ha parlato ai microfoni di Dazn nel format 1vs1. L'attaccante spagnolo ha tracciato un bilancio sulla stagione della Juve: "Ci sono stati tanti momenti diversi, ma credo ci sia stata una crescita importante da parte della squadra, come gruppo. Le valutazioni si faranno quando faremo le valigie per andare in vacanza. Si capisce la differenza quando certi episodi, un fallo sulla linea ad esempio, possono cambiare le partite. Siamo tornati a essere Juve, all'inizio non era così. Guardiamo con positività il futuro. I rimpianti non servono a nulla. Abbiamo vissuto 2-3 mini stagioni dentro la stessa. È importante quello che si sta facendo, quello che abbiamo nella testa, lamentarsi non serve a niente. Vogliamo giocare anche una finale di Coppa Italia che comunque una coppa, quando uno smette di giocare e torna nella stanzetta dei ricordi, è sempre importante. Le foto con le coppe contano più delle altre cose. A volte si dà per scontato vincere una Coppa Italia o una Supercoppa italiana, ma ci sono tanti campioni che non le hanno vinte".

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...